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Certosa di Trisulti “un silenzio assordante”

2 Marzo 2020

Il Consiglio di Stato, pochi giorni fa,  ha respinto il ricorso del MiBACT, Ministero per i beni e le attività culturali, nell’ambito della vicenda della concessione della Certosa di Trisulti (Frosinone) al Dignitatis Humanae Institute.

Stanno passando ormai inosservate le insolite modalità di acquisizione della Certosa di Trisulti da parte dell’associazione DHI, che a quanto pare (se quanto riferito dalla trasmissione Rai risulterà vero) sembrerebbero zeppe di misteriose e poco chiare modalità procedurali; assenza di controlli sull’esperienza dichiarata dalla associazione, mancata verifica della capacita economico finanziaria ecc.

La Dignitatis Humanae Institute  è un’associazione dichiaratamente sovranista che intende destinare la Certosa a scopi privati e quantomeno di parte, quindi non compatibili per l’uso di un bene storico-culturale pubblico che invece andrebbe conservato, tutelato e rivitalizzato con funzioni pubbliche adeguate e compatibili con la spiritualità del luogo.

Senza che chi fa politica nel nostro territorio se ne sia accorto, si sta consentendo uno scempio, oltre che della legge, della identità culturale del luogo e della spiritualità che quel monumento ha generato, in  una misura inaccettabile e proprio su un monumento simbolo della religiosità della nostra terra verso il quale  ognuno dovrebbe sentirsi investito di responsabilità.

Invece che delle pericolose nostalgie sovraniste c’è da preoccuparsi per la sovranità del popolo italiano sul proprio territorio e sui propri beni storici e culturali.

Qui siamo al paradosso che un’associazione “sovranista” (una dottrina politica che sostiene la preservazione o la ri-acquisizione della sovranità nazionale da parte di un popolo o di uno Stato) abusa della sovranità del popolo italiano acquisendo con metodi discutibili e per scopi incompatibili la grande Certosa  di Trisulti, testimonianza di storia cultura e religiosità, allo scopo di formare giovani ad una cultura politica di parte, alla cultura del sovranismo.

Viene da chiedersi come mai sulla Certosa di Trisulti il MiBACT abbia deciso di non investire rivolgendosi con un bando del 2017 ai privati mentre in altre situazioni anche meno significative si sia impegnata con propri fondi per il restauro.

La Certosa di Trisulti (Fr) cosa avrebbe di meno ad esempio della Certosa di Calci (Pi) a cui nello stesso periodo sono stati destinati due finanziamenti per il recupero delle coperture “a cui seguirà un secondo lotto di lavori per un importo di 2.1000.000,00 di euro” ?

Per l’art.9 della Costituzione Italiana i beni culturali, che compongono il patrimonio storico e artistico nazionale, sono tutti quei beni mobili e immobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico quali testimonianze aventi valore di civiltà e certo non si può sostenere che la Certosa di Trisulti non lo sia.

Sappiamo che la sovranità appartiene al popolo che la esercita non solo attraverso la delega ma in tutte ne forme consentite dalla costituzione.

L’azione politica non deve perciò essere esercitata solo nelle istituzioni ma in tutti i luoghi ed in tutte le forme compatibili con la legge.

Ma che nessuna istituzione italiana si degni realmente di andare “a guardare”, e solo uno studio privato di avvocati ed un gruppo di volenterosi si impegni seriamente in questa battaglia culturale, è grave; c’è qualcosa di grave che non ha funzionato o a cui è stato impedito di funzionare.

 

Presidente Gal-verla

arch. Loreto Policella