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Arezzo – Controllo del territorio nel lungo ponte

5 Novembre 2018

Ha tentato di approfittare del momento di distrazione di una donna che sabato sera, nel parcheggio del centro commerciale Esselunga, dopo aver fatto la spesa era intenta a caricarla nella propria autovettura e per questo aveva appoggiato temporaneamente la borsa sul sedile passeggero anteriore. Purtroppo per lui, gli è andata male: il 37enne, aretino, già censurato per reati specifici, pur essendo riuscito a sottrarre la borsa, è stato intercettato ed arrestato in flagranza dai carabinieri del pronto intervento immediatamente dopo la segnalazione della donna al 112

In trasferta a FIRENZE i carabinieri della Stazione di CASTIGLION FIBOCCHI che, in collaborazione con i colleghi dell’Arma,  hanno arrestato in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Arezzo un pregiudicato peruviano 30enne indagato per furto aggravato e indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento.

Il provvedimento cautelare scaturisce dalle indagini svolte dai carabinieri dopo un furto consumato nel mese di agosto scorso nel parcheggio del centro commerciale Setteponti, quando il giovane, simulando la foratura di un pneumatico dell’auto di una  pensionata aretina, la induceva a scendere dalla propria autovettura permettendo così ad un complice di sottrarle la borsa, riposta sul sedile passeggeri e  contenente carte bancomat, documenti personali e un centinaio di euro in denaro contante. Con le carte sottratte erano stati poi effettuati prelievi per 1.200 euro. All’individuazione dei responsabili i carabinieri sono giunti attraverso una minuziosa attività investigativa avviata anche grazie alle immagini registrate dai circuiti di videosorveglianza presenti nel parcheggio e di un bancomat presso cui erano stati effettuati i prelievi di denaro.

L’uomo si trova ora ristretto alla casa circondariale di Sollicciano (FI) mentre il complice, anche lui identificato, risulta irreperibile ed è attivamente ricercato.  

Per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni dolose è stato, invece, arrestato domenica mattina un operaio dominicano di 30 anni, domiciliato nel capoluogo e con precedenti di polizia, fermato nel corso di un controllo di routine alla circolazione stradale. Notato il posto di controllo dei carabinieri mentre si trovava alla guida della sua auto, il giovane cambiava repentinamente direzione dandosi alla fuga. 

Inseguito e raggiunto dopo pochi minuti, sceso dall’auto, si scagliava contro i militari aggredendoli con calci e pugni e cagionando ad uno di loro lievi lesioni.
di rito direttissimo. consolato informato.
Quattro persone, un 20enne ed un 50enne, italiani, e un 16enne ed un 29enne, albanesi, sono stati identificati e denunciati per aver scatenato una rissa nei pressi di un locale pubblico di via Cavour nella notte di Halloween.

I militari, allertati da alcune persone che avevano assistito alla rissa,  accertavano che a parteciparvi erano state quattro persone, le quali pochi minuti prima si erano affrontate con calci e pugni per futili motivi, tra cui anche il titolare del locale stesso.
La contesa era poi proseguita all’interno dell’esercizio pubblico, ove due dei denunciati si minacciavano a vicenda, uno dei due albanesi con delle forbici e il titolare del locale con una pistola legalmente detenuta.

Nella rissa rimanevano ferite due persone che, trasportate al pronto soccorso dell’ospedale San Donato, riportavano lievi lesioni al volto.
Oltre alla denuncia per rissa, per cui dovranno rispondere tutti e quattro i partecipanti, i due che hanno proseguito la lite all’interno del locale sono stati denunciati per minacce aggravate ed il titolare dell’esercizio anche per porto illegale di arma.

I Carabinieri della Stazione di Arezzo hanno proceduto alla denuncia di due persone, un consulente del lavoro di San Giovanni Valdarno ed una donna albanese, per aver commesso una truffa ai danni di un cittadino italiano residente a Laterina Pergine Valdarno.
I militari, attraverso una mirata attività investigativa, hanno accertato che i due, mediante l’utilizzo fraudolento dei dati personali e dei codici di accesso al portale dell’INPS della vittima, attestavano falsamente l’esistenza di un rapporto di collaborazione domestica tra lo stesso e la cittadina albanese, al fine di ottenere il rilascio del permesso di soggiorno per quest’ultima.
La vittima si era rivolta ai Carabinieri dopo aver scoperto di essere stato raggirato a seguito di una richiesta della corresponsione di più di 5000 euro di contributi non dovuti e non versati in tre anni da parte dell’INPS.

Il consulente del lavoro e la donna albanese sono stati quindi denunciati per i reati di truffa ai danni dello Stato, frode informatica, sostituzione di persona, falso in atto pubblico e alterazione o contraffazione di documenti idonei al rilascio o rinnovo del permessi di soggiorno.