Il Sole 24 ore – Lavori pubblici, il Pnrr non rallenta: nei tempi otto cantieri su dieci
25 Ottobre 2024
L’analisi. I bandi per l’affidamento sono 1.740 per un importo di 6,4 miliardi In sette province su 12 le opere rappresentano più del 25% del mercato totale
Descrizione
Otto cantieri su dieci nei tempi. Che, quindi, stanno spendendo le risorse previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Con un impatto rilevantissimo sull’economia dei diversi territori.
Se il Pnrr, a livello nazionale, racconta in questi mesi una storia di spese che vanno avanti a singhiozzo, in Lombardia, nell’ambito dei lavori pubblici, la situazione è parecchio differente. Lo dice una rilevazione di Cresme per Ance Lombardia, che ha scandagliato l’andamento delle opere pubbliche nella regione negli ultimi anni, con un focus specifico proprio sul Pnrr e del Pnc, il piano nazionale complementare che integra le azioni del programma finanziato da Bruxelles.
Spiega Tiziano Pavoni, presidente di Ance Lombardia: «Abbiamo voluto fortemente, insieme al Cresme, creare Silrop – il Sistema informativo lombardo sulla realizzazione delle opere pubbliche – con il quale mettere a disposizione di tutti gli operatori del mercato degli appalti pubblici, uno strumento che metta a fattor comune tutti i dati di interesse per la realizzazione dei lavori di importo superiore a 150mila euro». E prosegue: «I primi dati che emergono dimostrano che le opere del Pnrr sono partite. Ora, grazie a questo strumento, potremo seguire l’andamento dei lavori e monitorare in tempo reale il manifestarsi di criticità che possono rallentarne l’esecuzione».
Il peso del Pnrr L’analisi del Cresme rivela, allora, il peso grandissimo che il Pnrr sta avendo sull’economia regionale.
I bandi per l’affidamento dei lavori della programmazione Pnrr-Pnc di interesse del territorio della regione Lombardia, censiti da Cresme tra gennaio 2021 (anno di inizio della programmazione) e giugno 2024 sono 1.740 dall’importo complessivo di circa 6,4 miliardi, pari a quote del 16% (i bandi) e del 25% (gli importi) del mercato complessivo delle opere pubbliche nel territorio regionale, con un notevole picco del 42%, registrato nel 2022. In sette province su dodici il Pnrr pesa per più del 25% del mercato totale. A Lodi vale il 31%, a Bergamo il 39%, a Mantova addirittura il 51.
Questa grande massa di lavori non ha, però, travolto le stazioni appaltanti, comportando tempi di attesa infiniti. Il 92% dei bandi per importo e l’88% per numero è, infatti, stato aggiudicato regolarmente. In circa la metà dei casi si è trattato di appalti integrati (progettazione + esecuzione delle opere), in un caso su dieci di partenariato pubblico privato e nel restante 40% di appalti di sola esecuzione.
Un focus su cento opere Ma la rilevazione consente di fare un’analisi ancora più fine, perché per cento opere ha scandagliato in maniera dettagliata lo stato di avanzamento al 30 giugno del 2024. Si tratta di interventi rappresentativi dei dodici territori provinciali, con lavori affidati attraverso 66 procedure di gara.
Valgono 2,1 miliardi: di questi, circa 1,5 miliardi sono coperti da risorse del Pnrr, il resto attraverso altri finanziamenti pubblici che sono in misura prevalente a carico della Regione Lombardia e degli enti locali interessati.
I numeri di questo gruppo di opere sono complessivamente positivi. Undici cantieri sono in fase di progettazione esecutiva a cura dell’aggiudicatario (quasi 300milioni l’importo de lavori in gara), con avvio lavori previsto entro il 2024. In 72 casi i cantieri sono partiti e procedono regolarmente. In 15 casi si registrano rallentamenti dovuti a – spiega l’analisi – «indisponibilità dei luoghi, bonifica amianto, avverse condizioni climatiche, varianti in corso d’opera, mancato rispetto dei tempi di consegna dei materiali, problematiche legate all’esecuzione dei lavori su edifici di interesse storico artistico vincolato, interferenze diverse».
In un solo caso si registra la sospensione dei lavori per contenzioso con l’appaltatore ed è prevista la risoluzione del contratto.
Riassumendo, allora, l’80% delle opere finanziate con il Pnrr si sta muovendo nei tempi previsti.
Il calo del 2024 I numeri del Cresme, però, fotografano anche la situazione generale delle opere pubbliche in Lombardia. E, in questo caso, qualche elemento di segno diverso c’è, come spiega ancora il presidente Pavoni: «I risultati del primo semestre 2024 sono invece un po’ preoccupanti: inizia a manifestarsi un calo del mercato, dovuto principalmente alla diminuzione delle gare del Pnrr che potrebbe avere effetti negli anni a venire. È pertanto necessario iniziare a ragionare anche su come sostenere la domanda nel prossimo futuro».
L’analisi dei bandi e delle aggiudicazioni di lavori pubblici nella regione Lombardia negli ultimi cinque anni e mezzo, infatti, fa emergere un’accelerazione, con numeri record, dei bandi nel biennio 2022-2023 e delle aggiudicazioni nel triennio 2021-2023. Ma nel 2024 ci sono segni di frenata, pur in un contesto dai numeri elevati.
I bandi passano dai 6,8 miliardi del primo semestre 2023 a quota 4,5 miliardi di euro, mentre le aggiudicazioni nello stesso periodo scendono da 4,5 miliardi del 2023 a 1,8 miliardi di euro del 2024.
Proprio il grande peso avuto dal Pnrr negli ultimi anni sta comportando ora un effetto di rallentamento di tutto il mercato.
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