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Il Sole 24 ore – L’hinterland sperimenta l’affitto solidale

25 Ottobre 2024

A Cinisello e Sesto San Giovanni, un nuovo fondo di 80.000€ aiuta gli inquilini in difficoltà economiche a pagare l’affitto. Il progetto offre supporto personalizzato e accompagna i proprietari nella gestione dei contratti. 

Descrizione 

Nell’hinterland milanese c’è un progetto pilota che potrebbe essere riprodotto anche nelle altre città, a partire dal capoluogo, considerando che il disagio abitativo per le fasce di reddito medio basse è ormai tra le priorità dell’agenda politica.
A Cinisello Balsamo e a Sesto San Giovanni il progetto “Allarghiamo gli spazi” ha una serie di partner: Fondazione Auprema in partnership con la Fondazione Dar e la Cooperativa Torpedone, sostenuto anche da una ampia rete territoriale, tra cui le parrocchie e la Cooperativa UniAbita.
Nasce come uno spin-off dell’iniziativa “Spazi per l’abitare sostenibile”, nata all’interno del programma di contrasto alla povertà della Fondazione Nord Milano, Fondazione Cariplo e Fondazione Vismara, che insieme hanno dato vita ad una rete attiva sui temi dell’abitare e di servizi a sostegno non solo dell’accesso alle case ma anche del loro del mantenimento. Ora il progetto “Allarghiamo gli spazi” si articola in vari passaggi: dalla ricerca della casa, all’accompagnamento nella stipula dei contratti fino alla ricerca di fondi per sostenere concretamente gli inquilini nel pagamento delle rate ma anche delle spese.
Prima di tutto i fondi. È in attesa di ricevere un contributo di 80mila euro messi in campo da Fondazione Nord Milano in collaborazione con i Comuni dell’Ambito di Cinisello Balsamo (Cinisello, Cormano, Bresso, Cusano) e già beneficia di un contributo di 200mila euro per 24 mesi.
L’iniziativa parte dall’idea di “adottare” un affitto, ovvero una campagna territoriale per la sensibilizzazione del territorio, con l’obiettivo di mobilitare il patrimonio sfitto di piccoli proprietari e attrarre nuove risorse (donazioni in denaro e beni, volontari, nuovi partner e collaborazioni). La campagna è ideata dai proponenti ma anche dalle parrocchie di Cinisello Balsamo, tutti convinti che oggi la sfida per l’abitare accessibile sia un tema di interesse pubblico «e si debba attivare una mobilitazione per sensibilizzare come si fece nei decenni passati, per esempio, per la lotta al fumo o per la raccolta differenziata», dicono gli organizzatori.
Subito dopo c’è lo sviluppo di servizi per i proprietari che aderiscono alla campagna, con l’accompagnamento alla stipula del contratto e l’accompagnamento sociale volontario per gli inquilini, a sostegno della garanzia fiduciaria. «In sintesi chiediamo al proprietario di un appartamento sfitto di fidarsi, proponiamo persone e famiglie che conosciamo, individuiamo un tutor del contratto di locazione e organizziamo incontri periodici dentro e fuori l’appartamento. Abitante e proprietario di casa non vengono lasciati soli», spiegano gli organizzatori. Ai proprietari in sostanza vengono date garanzie sugli inquilini da parte di una rete territoriale, che li faccia sentire più tranquilli e più disposti a dare la loro casa in affitto.
Nel frattempo la Cooperativa UniAbita mette a disposizione alcuni alloggi per sperimentare forme di ingresso accompagnato nel mondo della cooperazione di abitanti, per aiutare le persone che hanno intrapreso percorsi di autonomia e necessitano di sostegno economico e accompagnamento sociale. Dopo due anni, se la sperimentazione è stata positiva, l’assegnazione diventa permanente, a un canone inferiore al mercato.
A questo percorso si aggiunge infine l’integrazione del fondo destinato alla “dote casa”, per aiutare i nuclei nelle spese di avvio di nuove locazioni o per piccole morosità.
Quest’azione si avvale della partnership con Fondazione Welfare Ambrosiano, che mette a disposizione strumenti di microcredito, tra cui il nuovo microcredito solidale per l’abitare.
Il modello in fase di sperimentazione è ispirato a quanto già avviene nel Nord Europa, dove il pubblico e il privato sostengono insieme la continuità dei percorsi abitativi tra le fasi di inserimento, accompagnamento e autonomia.
Ricorda Pierpaolo Forello, presidente di UniAbita, che «il progetto sperimentale che abbiamo avviato con una priorità di soggetti mira a contrastare i fenomeni delle case sfitte e della morosità incolpevole che gonfiano i numeri dell’emergenza abitativa a Milano e nei comuni della Città Metropolitana. Allo stesso tempo, ci consente costruire e rafforzare le reti di comunità tra potenziali inquilini, proprietari di casa e operatori sociali proprio per realizzare una consuetudine del fare che aiuterà nel concreto ad attenuare il bisogno abitativo di tanti».
Ovviamente la situazione più critica è quella di Milano, dove almeno 10mila persone sono in attesa di una casa popolare, non potendosi rivolgere al mercato libero. Complessivamente a Milano ci sono 27.887 alloggi popolari in mano al Comune, ma evidentemente non bastano.
Peraltro circa 3mila case al momento sono vuote: 2.461 sono sfitte da ristrutturare e riassegnare mentre altre 529 in fase di ristrutturazione. Altre 453, ancora vuote, sono adesso in fase di assegnazione. A tutto questo vanno aggiunte altre 2.181 per ora ferme perché destinate ad altri progetti, tra cui la demolizione e la ricostruzione. 

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