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IL LITORALE DI BUTERA

Anche Butera ha avuto ed ha il suo litorale ed il Massa fa questa descrizione. Esso ha inizio da un sasso molto grande, elevato in alto, ove l’acqua era di 10 passi e ne ha circa 150 di circonferenza, unito al continente per una parte di arena per poco, poi il mare s’ingrossa e la copre ed il sasso ne resta isolato. Il sasso è detto di San Nicolò; a distanza di circa 20 canne dal lido v’è un altro sasso dello stesso nome ma più piccolo e poi c’è la spiaggia che è chiamata con lo stesso nome di San Nicolò , con varie curvature aperte ed esposte in veduta di ognuno e poi seguito di scogli che serpeggiando formano un gomito, che è chiamato Cala per detto di Camilliano; vi si sono ricoverate, molte volte navi da carico mentre il mare era rotto, in fortuna. Per custodia di detto lido e per l’esistenza di un promontorio venne edificata una torre detta di Falconara e per comodità anche un’osteria. Presso Falconara vi fu anche un ridotto per piccole barche, poi abbiamo il vallone di Tiziato, sempre asciutto, tranne quando dai vicini monti calano le acque piovane, e poi vi sono le timpe di Turbazzi, la spiaggia detta Carruba, chiamata così per il fiume Carruba (larrubba dalla voce Saracena) ma non ricco d’acqua e nei mesi estivi è sempre secco. Appresso c e il fiumicello Naufrio, chiamato anche Manfria; nasce sotto Bute4ì ed entrando in mare con le sue acque può ricevere quattro galeotti ,chiamato da Edrisi Porto di Butera; Marsa Buthiro, qui mette fine il territorio di Butera.