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RUBRICA ALLA SCOPERTA DI CAPRANICA: LE TORRI DEL NORD, UN BALCONE SUL VERDE

10 Gennaio 2020

Le torri del nord, un balcone sul verde.

Il sistema difensivo del paese fin dalle sue origini era affidato soprattutto alla posizione strategica dello scoglio di tufo su cui fu eretto. In effetti i fianchi della nostra collina appaiono ancor oggi assai scoscesi e impervi, modellati dai torrenti che nei secoli hanno scavato le due profonde forre tra le quali l’abitato si erge come una prua di nave che punta decisa ad oriente. Tuttavia, i nostri padri pensarono bene di munire maggiormente il luogo erigendo una rocca nel punto più elevato, di cui parla pure il Petrarca in una lettera scritta all’amico cardinal Colonna durante il suo soggiorno a Capranica del 1337.

Con gli Anguillara la rocca divenne castello eretto proprio nel punto in cui lo sperone di tufo si restringe facilitando lo scavo di un fossato, scavalcato ora dalla elegante arcata in muratura, (fino al 1630 circa, ponte levatoio di robuste travi di quercia). Ma non fu solo tale poderoso manufatto a garantire la sicurezza degli abitanti. Infatti se noi guardiamo il lato nord dell’antico abitato notiamo ancora abbastanza bene quel che resta delle fortificazioni di una volta. Il più evidente e meglio conservato (anche se mal ridotto dallo smantellamento del castello Anguillara effettuato intorno al 1482) è il possente torrione a tronco di cono che affida le sue fondamenta nella sottostante valle verso la via Cassia. Lungo tutta la fiancata dominata dalla mole massiccia della chiesa di San Giovanni, almeno altre tre torri di varia forma e dimensioni, si possono ancora riconoscere tra le vecchie muraglie: una torretta a base cilindrica (purtroppo deturpata dai lavori di consolidamento delle costruzioni sovrastanti) accessibile dalle abitazioni precedenti vicolo dell’Inferno, controllava la porta dell’arco ‘i Germonné, di cui abbiamo già parlato; un’altra poderosa costruzione quadrata (su cui, una volta diroccata, sarà innalzato nel seicento il palazzo Nardini), probabilmente costituiva la torre d’angolo del castello vero e proprio dei conti Anguillara.

Oltre le già ricordate, dalla linea compatta delle mura sotto la chiesa emerge, quasi a fatica, un’altra costruzione tondeggiante, alleggerita da una finestrella romanica, e sormontata attualmente da una ringhiera di ferro. Si tratta non di una costruzione militare, ma dell’abside della vecchia chiesa di San Giovanni (in stile gotico a tre navate) demolita nel 1801 per far spazio alla fabbrica del duomo che oggi possiamo ammirare, terminato intorno al 1840. Un angolo fuori mano, una stradina solitaria e sconosciuta, un percorso poco frequentato, ricco però di storia, di curiosità, irradiato da uno stupendo inimmaginabile belvedere dove lo sguardo si perde lontano sulla splendida verde vallata.

 

Si ringrazia Antonio Sarnacchioli