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RUBRICA ALLA SCOPERTA DI CAPRANICA: LA CASA SULLA ROCCIA – SOPRA U PONTICELLO

21 Febbraio 2020

La casa sulla roccia. Solo durante le feste si ha l’opportunità di vedere e contemplare una piccola meraviglia quasi sconosciuta, retaggio di un lontano passato, conservata tra le mura più antiche del paese. Si tratta di una casa medievale, con le finestrelle ad arco, come tante se ne possono osservare in giro per i vicoli. Ma quello che fa unica questa costruzione è la sua posizione assolutamente speciale. Si trova infatti sulla punta estrema dello sperone su cui si insediarono i primi abitanti di Capranica. Da quel promontorio si ha l’impressione di navigare nell’aria come si fosse sull’alta prua di una nave, con intorno a desta e sinistra un mare profondo fatto di dirupi a precipizio, e di fronte irte colline boscose.

Via di Castelvecchio, lasciata la maestosa chiesa di Santa Maria,  restringendosi scende a gradoni verso la piccola piazza chiamata della Penna, che permette ai macchinisti delle confraternite durante la processione di affrontare una laboriosa manovra a gomito per scendere sino a via del Ponticello e superare (con maggiore perizia e abilità) l’arco di porta San Pietro con il sacro e pesante carico sulle spalle. Si tratta di una costruzione modesta, vista dalla piazzetta, ma che assume un aspetto imponente se osservata dalle Selce, o dalla vallata sottostante. Sembra un ponte di comando, un osservatorio da cui si dominano le due valli laterali convergenti nella piana di San Rocco. In effetti dal basso si vede bene che è costruita sopra una rupe dove è stata ricavata una specie di torretta a difesa dell’antica porta  tagliando e modellando il primitivo dirupo di tufo. Una casa come il prolungamento della roccia, della stessa calda tonalità di colore. Osservando la sua magnifica posizione il pensiero va subito ai personaggi che nei tempi lontani hanno abitato quella minuscola fortezza. Chi sa che funzione aveva? Di quali avventure sarà stata testimone e protagonista? La luce che la invade ogni momento della giornata rende la piazzetta antistante assai suggestiva: un fontanella, un muretto  intorno che lascia intravvedere solo le chiome dei castagni delle colline di Marcò, dei Monticelli e i lecci di San Terenziano. E poi tanto silenzio, quasi assurdo. Volgendo intorno lo sguardo si scopre il campanile di Santa Maria che sbuca letteralmente  dai tetti delle povere case accatastate su per la salita; e a destra solitario il vicolo del Grillo, e le porte sprangate  delle cantine, qua e là vasi di fiori colorati alle finestre e sui gradini delle case, sicuro segno che la vita ancora pulsa, non è andata via del tutto. La casa sulla roccia ancora tiene ostinatamente salda la sua posizione indicando la rotta verso sempre nuovi luminosi orizzonti. 

Si ringrazia Antonio Sarnacchioli