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RUBRICA ALLA SCOPERTA DI CAPRANICA: VICOLI IN FIORE

3 Luglio 2020

Vicoli in fiore. Specie in questa stagione dominata dal caldo sole e dalla luce accecante molti vicoli del centro storico sono letteralmente ingolfati da vasi stracolmi di fiori dai colori più smaglianti. Anche se si suda, è straordinario girare per l’intrigato gomitolo di ripide scalette e piazzette assolate o protette dall’ombra confidente delle alte muraglie silenziose. Dominano ovunque le pompose ortensie simili a variopinte esplosioni; ma i gerani coloratissimi primeggiano su molte finestre e balconi vivacizzando di rosso le vecchie mura addormentate.

I nostri padri ( o probabilmente le nostre nonne!) amavano adornare le povere abitazioni e soprattutto le finestre con vasi di gerani e vecchie pile ricolme di odorose piantine di prezzemolo (l’erbetta), basilico, e sedano (‘u selliro), ottimi ingredienti pure per condire la zuppa di fagioli (i facioli cu pane sotto), la squisita minestra di tutte le sere fatta con soffritto battuto (sunu battelardo). Ma alcuni vicoli portano pure il nome di fiori più nobili, forse a ricordo di qualche avvenimento particolare o del soprannome di un abitante del vicinato. Tutti (oddio, quelli di una certa età, naturalmente) conoscono vicolo della Rosa, che si apre in fondo a piazza Crocì. Ma vicolo della Rosarella dove si trova? E chi era Rosa? e Rosarella? Scendendo verso le Casacce troviamo vicolo del Tulipano, ma dall’altro versante della collina, dopo la chiesa di San Pietro si apre vicolo del Garofano che sprofonda tra strettoie e impreviste aperture fino al vicolo del Ponticello. Proprio di fronte ci accoglie un grazioso arco oltre il quale si  intravede il verde luminoso della macchia di Marcò: è vicolo del Giglietto. Risalendo verso Santa Maria, dove la via si allarga notevolmente, vicolo del Gelsomino offre la sua ampia arcata (l’arco i Tufi) ritrovo di simpatiche vicine in ostinata riunione ad oltranza. Davanti alla piazza della chiesa vicolo del Giacinto porta diritto alla famigerata piazza Padella, sempre ornata di vasi e fiori in ogni stagione, come la Viccinella dove stazionano in perpetuo, ormai parte del paesaggio, le dolci nonnine custodi del tempo.

Questi nomi floreali dei vecchi vicinati forse vogliono dirci qualcosa? Un messaggio inciso sui muri da nostri antenati di pace ed armonia, di un modo di concepire la vita con meno frenesia e più serenità, sistema che forse noi stiamo dimenticando?

Comunque un giretto nei meandri del vecchio paese è come un tuffo in una dimensione sempre nuova e rasserenante, capace di suscitare desideri e stimoli per ricordare le cose che veramente contano nella vita.

Si ringrazia Antonio Sarnacchioli. 

 

Vicolo della Rosa

 

Vicolo della Rosarella

 

Via degli Anguillara

 

Vicolo del Giacinto

 

Vicolo Arco Giglietto

 

Vicolo del Gelsomino

 

Vicolo del Garofano

 

Vicolo del Tulipano 

 

Vicolo del Gatto