Petraccone: ricordare è il miglior modo per non commettere gli errori del passato
27 Novembre 2014
“Signor Ambasciatore del Canada, Peter McGovern, egregi Membri del Parlamento del Canada, insigni veterani rivolgo, a nome della Città di Cassino, il più sentito e caloroso saluto di benvenuto.” Con queste parole il sindaco di Cassino, Giuseppe Golini Petrarcone, ha aperto il proprio intervento nel corso della cerimonia di commemorazione per i caduti canadesi della seconda guerra mondiale che si è tenuta nel pomeriggio presso il cimitero inglese. “Ci troviamo – ha continuato il sindaco – oggi riuniti in uno dei luoghi simbolo della memoria storica e dell’affetto che lega le nazioni del Commonwealth a questa terra, 70 anni fa posta dal fato al centro degli eventi bellici mondiali.
È particolarmente caro e commosso il pensiero che rivolgo a tutti i rappresentanti canadesi, testimoni oggi di quella che possiamo definire l’eredità di uomini eroici che seppero col sacrificio della propria gioventù garantire al mondo la serenità dei nostri decenni, liberandoci dall’immane tragedia della guerra. Per chi come me è nato in questi luoghi l’arrivo dei reduci e degli ospiti canadesi rappresenta uno dei ricordi più cari, un appuntamento che ogni anno rammentava a noi che crescevamo quanto importante sia stato il contributo dei vostri connazionali durante quei mesi di guerra. Le operazioni portate a termine non solo a Cassino, ma in molti territori circostanti compresi Pontecorvo, Aquino e Roccasecca ci sono state narrate da numerosi testimoni e scrittori, porgendo ulteriore omaggio alle truppe che servirono lo stato Canadese. Ma trovandoci tutti qui assieme oggi, a poca distanza dal fiume Gari, è ovvio che la memoria torna al gennaio del 1944 quando proprio il fiume fu teatro del fallito e sanguinoso attacco della 36ª Divisione americana “Texas”.
Fu allora che le forze alleate gettarono alcuni ponti Bailey, per permettere alla fanteria ed alle forze corazzate di attraversare il fiume e di proseguire nella Valle del Liri. Proprio uno di questi ponti venne costruito dai genieri canadesi; la sua particolarità sta nel fatto che per posizionarlo, un giovane capitano, Anthony Kingsmill, pensò di sistemare una sezione del ponte sopra un carro Sherman senza torretta che sceso nel fiume funse da “pilone”. In questo modo fu possibile per le forze corazzate canadesi, il Calgary Tank Regiment e l’Ontario Tank Regiment, in supporto alle truppe indiane, di attraversare il fiume e attaccare le difese tedesche, spianando di fatto la strada verso Roma. Ho voluto ricordare questo episodio perché ritengo che sia nostro obbligo di uomini del 2014 tenere a mente sempre chi si è sacrificato per noi e lavorare con tutto l’impegno possibile affinché gli orrori avvenuti settanta anni or sono non si ripetano mai più.”