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Monastero di S. Antonio Abate

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In stile romanico, fu fondato da papa Celestino V e ne accolse le spoglie fino al 1327, divenendo così meta di pellegrinaggi. La chiesa fu retta dall’Ordine dei Celestini dal XIII al XVII secolo; in seguito, per penuria di monaci, fu aggregata alla chiesa di Sant’Eusebio a Roma di cui divenne grangia. L’esterno si presenta costituito da una facciata a capanna con portale architravato sormontato da una mera lunetta, una finestra circolare e semplice campanile. È perfettamente visibile il carattere povero dell’architettura, frutto di ristrettezze economiche della committenza: è riscontrabile anche un influsso dell’architettura mendicante ed un recupero della tipologia strutturale cistercense. Vi fu sepolto l’umanista Martino Filetico. La pala d’altare è opera del Giorgini e datata 1829: raffigura la Vergine con Bambino, Sant’Antonio Abate, San Giovanni Battista e Papa Celestino V. Al centro del corpo del monastero vi è un chiostro, intorno al quale si dispongono le camere dei monaci.