Quando la musica diventa ricerca
31 Agosto 2015
Popolare è Europeo? Più di quanto possiamo pensare. Ambrogio Sparagna ci racconta il perché.
La nuova musica popolare italiana è espressione di un complesso fenomeno culturale nato nelle aree periferiche della Penisola già a partire dagli anni Novanta e che negli ultimi anni sta acquisendo grande rilievo sociale.
Di fronte ad una profonda crisi di valori che attraversa tutti i settori della nostra società, le piccole comunità sparse nei piccoli centri tra le Alpi e gli Appennini così come nei territori isolani, cercano risposte alternative nella riscoperta delle proprie radici culturali.
La musica popolare è ritornata protagonista della festa: nei rituali Quaresimali, come in quelli dell’Avvento, nei Carnevali alpini come in quelli degli Appennini, nelle feste del Maggio come in quelle Mariane, nelle processioni devozionali, così come in tante altre occasioni del calendario liturgico e della vita sociale delle comunità, questa si riaffaccia con i suoi tanti strumenti tipici, favorendo la ricostruzione di segni di identità sociale.
I protagonisti della nuova musica popolare italiana sono giovani cantori, strumentisti, gruppi spontanei che vivono nelle aree periferiche del Paese. Alcuni studiano nei conservatori, altri frequentano le università, altri ancora lavorano in piccole attività locali.
La loro prima finalità è quella di sviluppare la propria passione musicale animando la vita delle comunità a cui fanno riferimento e, per alcuni, i più bravi e determinati, la speranza che questa passione possa diventare con il tempo e la fortuna anche una professione di vita.
Questa nuova stagione di interesse per la valorizzazione delle forme della musica popolare è un fenomeno che ha investito anche l’area della Valle di Comino, un territorio ancora largamente caratterizzato da antiche pratiche cerimoniali religiose che vedono protagonisti decina di migliaia di partecipanti.
Grazie ad una serie di attività di mozione culturale realizzate dal GAL, una delle ultime azioni è rappresentata dal Progetto D’Entroterra, che ha attivato un laboratorio teoricopratico sui Canti della tradizione in Valcomino, finalizzato alla riscoperta e riproposizione di una serie di canti tipici del repertorio dell’Avvento, a cui hanno partecipato numerosi allievi, alcuni dei quali giovani di grande talento.
La prima parte del Progetto si è conclusa con un con certosaggio degli allievi a Atina nel salone del Palazzo Ducale di fronte ad un numeroso e caloroso pubblico. Prossimamente sono in programma anche altri momenti di studio e approfondimento teorico e pratico.
Lo scopo è incentivare la formazione di nuove occasioni di incontro nelle comunità locali, e di riempire di gioia di vivere i tempi della nostra contemporaneità sempre più intrisa di tristezza e malinconia.