PILLOLE DI STORIA. ALLA SCOPERTA DEL BORGO DI MONTE RINALDO
25 Marzo 2020
Oggi vogliamo portarvi alla scoperta del piccolo Borgo di Monte Rinaldo‼️
〰️ Lo faremo iniziando dalla sua storia, dalle sue origini… 〰️
🔹 Come il paese, nel corso dei secoli, si sia connotato con il toponimo di Monte Rinaldo non è possibile dimostralo con documenti certi. La maggior parte delle tesi ritrovate sono state mutuate dalla tradizione popolare e tutte riconducibili con un omonimo personaggio, che ha avuto una qualche relazione con il paese.
👉 L’autore della “Guida di Ascoli Piceno”, pubblicata nel 1889, ricollega l’origine del nome del castello con un certo Rinaldo Morico, vissuto intorno al secolo XIII, figlio naturale di un discendente della nobile famiglia dei Monteverde.
‼️Non si tratta, però, dell’ipotesi più assodata.
Ancora oggi, si associa l’origine del nome “Monte Rinaldo” a quella di due paesi limitrofi: Monsapietro Morico e Sant’Elpidio Morico.
I tre castelli avrebbero avuto la stessa origine: secondo una leggenda, un certo Malugero Melo, conte normanno, figlio di Dragone D’Altavilla, fuggì dalla sua residenza pugliese e giunse nel Fermano. Qui mise su famiglia e ad uno dei suoi figli, Rinaldo appunto, assegnò il territorio che da lui prese il nome.
🔹 Origini e storia del Comune nel documento del 1863
Secondo il documento del 1863, Monte Rinaldo Morico fu edificato da un nobile uomo Normanno nell’anno 1064.
Il Conte Normanno, il Conte Dragone, venne ucciso a tradimento dal conte di Napoli, chiamato Nassone.
Donna Porzia, moglie di Conte Dragone, non essendo sicura in Puglia, se ne fuggì per mare e giunse nella città di Fermo con suo figlio, chiamato Malugero Melo. Dragone decise di chiamare così suo figlio in seguito alla sua vittoria contro il Melo, capitano greco.
Nel corso degli anni fu conte Morgero e poi Morico. Questo mutamento del nome, lo si può vedere scolpito in una pietra trovata in una Chiesa di San Gregorio di Monsampietro Morico.
Morico ebbe un figlio illegittimo al quale lasciò due mila fiorini d’oro, e due figli legittimi, a ciascuno dei quali lasciò un castello: il castello di Monte Rinaldo è stato più volte rovinato e saccheggiato dai Fermani, soprattutto durante la sede vacante di Clemente V, l’ultimo a sottomettersi alla città di Fermo.
🔹 Il Castello di Monte Rinaldo 🏰
Monte Rinaldo era incluso nell’elenco dei castelli più piccoli del Fermano.
Aveva due porte d’accesso principali:
▪️la più antica rivolta verso occidente, detta porta Romana con arco a tutto sesto e antistante scarpata, realizzata allo scopo di rendere l’espugnazione meno agevole;
▪️l’altra, quella vicina alla chiesa parrocchiale del Santi Leonardo e Flaviano, detta di Vittorio Emanuele II (e nell’Ottocento Ascolana), fa parte integrante della cinta muraria costruita in un’epoca successiva.
Oltre a questi due ingressi principali, oggi ne esiste un terzo, realizzato quando le mura di cinta non avevano più quella importante funzione difensiva che avevano avuto in passato. Si tratta di un’apertura di servizio creata tardivamente al solo scopo di facilitare l’entrata e l’uscita all’interno delle mura ed è un viottolo privo dell’architettura ad arco tipica dei castelli.
🏰 Il castello, in pietre e laterizi, è stato probabilmente costruito in una prima fase del Duecento e ampliato poi negli ultimi anni del Trecento e nel corso del Quattrocento.
Il primitivo girone, facilmente identificabile perché di forma quasi perfettamente circolare, fu realizzato nel XIII secolo. Da porta Romana, procedendo in senso orario, le mura raggiungevano l’attuale torretta dell’orologio dislocata a est, proseguivano quindi sul lato sud, e si ricongiungevano ad ovest con porta Romana, che era l’unica aperta che permetteva l’entrata al castello.
Il campanile con l’orologio domina la piazza del paese, la quale, sul lato sud, è quasi completamente circondata dall’imponente palazzo della famiglia Giustiniani.
🔹 Le principali vicende storiche ⚔️
Monte Rinaldo non venne mai annesso al dominio farfense. Non fece neanche parte del Presidato di Montalto, costituitosi nel 1586. Il paese rimase sempre sotto il diretto controllo del vescovo di Fermo.
Il 24 marzo del 1416 Ludovico Migliorati, signore di Fermo, assediò Monte Rinaldo e il 14 luglio il castello si sottomise al tiranno.
Nel 1420 esso compare tra i castra e le terrae della diocesi di Fermo.
Nel 1497 i signori di Monte Rinaldo, durante la trattativa per stabilire gli esatti confini, ebbero forti contrasti con le autorità del castello di Montottone. Grazie all’intervento di due esperti mediatori, inviati dai priori di Fermo, non si giunse allo scontro armato.
I contrasti, conseguenti l’esatta ricognizione dei confini territoriali di Monte Rinaldo, proseguirono anche con i castelli vicini di Montelparo e Sant’Elpidio Morico: nel 1507 lo screzio si inasprì. Intervennero gli Ascolani, che misero a disposizione cavalli e comandanti al fine di piegare la combattività del popolo monterinaldese.
I condottieri ascolani, alleati di Montelparo, organizzarono un forte esercito di 600 uomini: l’azione militare venne organizzata, perché i Fermani, alleati dei Monterinaldesi, erano impegnati militarmente a San Claudio al Chienti.
I Monterinaldesi, venuti a conoscenza che l’esercito degli Ascolani stava per giungere in paese, uscirono dalla cinta muraria e lo affrontarono: riuscirono a respingere gli avversari, lasciando sul campo pochi uomini.
👉 Numerosi furono i feriti, ma solo sette furono i monterinaldesi che persero la vita.
🗞️Le fonti da cui abbiamo attinto le informazioni sono:
📖 Il libro di Settimio Virgili “Monte Rinaldo”, Linea grafica, Centobuchi (AP), 2014
📜 Documento del 1863, tradotto in occasione della giornata FAI dello scorso anno.
📸 Nelle immagini potete ammirare gli scorci e le vie di Monte Rinaldo e proponiamo anche qualche scatto della bellissima giornata FAI “Le marche fantastiche che non conosciamo. Monte Rinaldo…nascosto” Delegazione FAI – Fermo