Ex Cappella di Santa Sofia
La chiesetta, quasi certamente di origine basiliana, era sede della Confraternita di S. Maria della Purità (Candelora).
Infatti negli atti di visita pastorale del 1687 è detto: “…in praedicta Ecclesia adest Congregatio Nobilium et aliorum…”.
Le iscrizioni incise su due blocchi di pietra ci informano, la prima della sua ricostruzione ad opera dell’Università: “UNIVERSITAS TERRAE MONTISANI CUI HUIUS ECCLESIAE IUS PATRONATUS DEBETUR FIERI CURAVIT 1541” e la seconda di un suo ampliamento curato dalla suddetta Confraternita: “AMPLIATUM TEMPLUM HOC SUB PRIORATU ET PROCURATORATU DOCTORIS PHISICI DOMINI IULJ IACOVINI A.D. 1787”.
A breve distanza dalla cappella si trovava lo “Xenodochio”, luogo atto ad accogliere i viandanti di passaggio per il paese. I libri parrocchiali ci informano che molti di essi vi giungevano moribondi, stremati dalla fame e dalla fatica del viaggio e venivano sepolti nella chiesetta senza che se ne potesse conoscere nè il nome nè la provenienza.
Nella relazione della visita pastorale del 1826 è menzionata sotto il titolo “Puritatis Beatae Mariae Virginis in qua existat Congregatio Montis Mortuorum”. Era, perciò, denominata anche “Chiesa delle anime del Purgatorio”.
Di questo antichissimo tempietto non restano che le citate lapidi, il portale d’ingresso ancora nel suo sito originario, l’altare maggiore, l’altare della Madonna della Purità, l’altare di S. Rocco e quello della Pietà, collocati tutti in modo disordinato in un vano ricavato dallo spazio un tempo occupato dalla strada mulattiera adiacente.
Negli anni 1950 venne demolita per far posto all’attuale chiesa di S. Anna.
Prof. Gennaro Arteca