AREE INTERNE – MONTESEGALE è uno dei 15 Comuni del progetto Aree Interne Alto Oltrepò Lombardo
6 Gennaio 2017
Il 10 gennaio 2017 inizia la co-progettazione con tutto il territorio per definire uno sviluppo locale forte, consapevole e sostenibile che inverta la tendenza allo spopolamento ed invecchiamento dell’Alto Oltrepò. MONTESEGALE è uno dei 15 Comuni del progetto Aree Interne Alto Oltrepò Lombardo.
Regione Lombardia nel corso della giunta del 18 Novembre, con D.g.r. 18 Novembre 2016 – n. X/5799, ha individuato l’area Alto Oltrepò – Appennino Lombardo come prima classificata nella graduatoria per la selezione delle aree interne.
In data 19 Maggio 2016 il comune Capofila di Varzi insieme ai comuni di Bagnaria, Borgoratto Mormorolo, Brallo di Pregola, Fortunago, Menconico, MONTESEGALE, Ponte Nizza, Rocca Susella, Romagnese, Ruino, Santa Margherita di Staffora, Val di Nizza, Valverde, Varzi, Zavattarello si sono candidati al bando di selezione indetto da Regione Lombardia per la selezione di 2 nuove aree interne, quelle precedenti sono state l’Alta Valtellina e la Valchiavenna. L’esito della candidatura è stato positivo tanto da classificare il territorio come prima, con un forte distacco dagli altri territorio, sia per la condizione di disagio locale (valutata attraverso di analisi di indicatori relativi al tasso di abbandono, spopolamento, livelli di servizi essenziali come sanità, scuola, mobilità, sviluppo imprenditoriale), sia per la qualità della candidatura nell’analisi del territorio e nella visione di sviluppo presentata dal territorio, sia per le prospettive indicate dagli amministratori relativamente alla gestioni associata delle funzioni alla Comunità montana ed alle unioni dei comuni.
Adesso l’Alto Oltrepò inizia un percorso di co-progettazione, della durata di un anno, volto alla costruzione di una strategia di sviluppo sul medio-lungo termine correlato da azioni concrete da attuare nel periodo tra il 2018-2023. Tale percorso di co-progettazione vedrà il coinvolgimento di tutti gli amministratori e soprattutto degli innovatori presenti sul territorio nei diversi settori (scuola, mobilità, agricoltura, sviluppo locale, giovani, associazionismo, salute, turismo, imprese, innovazione).
– Ma che cos’è la Strategia Nazionale Aree Interne?
La Strategia nazionale Aree interne trova le sue radici all’interno delle politiche di coesione territoriale all’interno delle quali si è andato ad affermare la necessità, grazie alla lungimiranza dell’ex Ministro Fabrizio Barca, di una strategia a lungo termine finalizzata ad affrontare la persistente sottoutilizzazione di risorse e a ridurre la persistente esclusione sociale in specifici luoghi attraverso interventi esterni ed una governance multilivello.
L’allora Ministro Barca definì le aree interne come «quella vasta e maggioritaria parte del territorio nazionale non pianeggiante, fortemente policentrica, con diffuso declino della superficie coltivata e spesso affetta da particolare calo o invecchiamento demografico».
La Strategia nazionale per le aree interne (SNAI) è un’opportunità sperimentale promossa dall’agenzia per la coesione, presidenza del consiglio dei Ministri, che vuole cogliere l’occasione dell’avvio del nuovo ciclo di programmazione dei fondi comunitari disponibili per il settennio 2014-2020 sfruttando sia la leva finanziaria e promuovendo una riorganizzazione del metodo, finalità e modalità per la programmazione ed utilizzo delle risorse comunitarie fino ad oggi, anche in questo territorio, poco finalizzate ad una strategia di sviluppo complessivo in ottica regionale e nazionale.
Per la SNAI ai fondi derivanti dalla programmazione comunitaria si sommeranno quelle ordinarie dedicate in Legge di stabilità. Le prime saranno volte a finanziare progetti di sviluppo locale, le seconde saranno destinate al miglioramento dei servizi essenziali (istruzione, mobilità, salute) per le comunità coinvolte nel progetto. Complessivamente lo stanziamento delle risorse sarà considerevole, si ragiona complessivamente intorno a 25 milioni di euro. Molto dipenderà dal progetto e le singole azioni che verranno proposte e condiviso con Stato e Regione Lombardia.
Cosa cambia tra questo progetto ed il passato?
La Strategia Nazionale Aree interne è una innovazione e sperimentazione promossa da Stato, Regioni e territori che vuole caratterizzarsi per un’inversione di tendenza drastica con la gestione dei progetti di sviluppo localistici e gestiti per filiere di potere che quindi risultano essere inefficaci. L’approccio di questa strategia, che il partenariato dei Sindaci dell’Oltrepò ha sposato con convinzione, è la forte attenzione al risultato ed al coinvolgimento dell’intero territorio nei suoi cittadini, nei suoi giovani, nelle sue imprese, nelle sue fragilità e coinvolgendo fin da subito tutti gli innovatori presenti in Alto Oltrepò.
Infatti in questa fase di co-progettazione che durerà fino alla fine del 2017 il territorio, attraverso un ampio coinvolgimento di amministratori, giovani, imprese, associazioni, operatori nel campo della salute, cittadini dovranno costruire una visione di medio lungo periodo così da evitare che l’intervento diventi una sommatoria di progetti frammentati. La strategia elaborata dovrà prevedere dei risultati attesi e misurabili, coerenti con gli obiettivi della Strategia, e verificabili attraverso un metodo aperto.
L’ulteriore cambiamento alla quale si appresta ad andare il territorio sarà la creazione di un sistema intercomunale permanente che gestisca in forma associata di funzioni e servizi della pubblica amministrazione.
Nella realizzazione della strategia l’Alto Oltrepò dovrà partire dalla documento di candidatura e da una prima analisi che fa emergere alcuni noti e preoccupanti indici di disagio locale, tra i quali:
– Decremento e invecchiamento della popolazione
– Calo costante del numero di imprese
– Forti fenomeni di dissesto idrogeologico
– Arretramento dei servizi di welfare
– Forte arretramento infrastrutturale (mobilità e connessioni leggere come la banda larga).
L’obiettivo di lungo termine della progettazione dovrà essere quello di porre in essere delle azioni che invertiranno la tendenza al declino del territorio lavorando su alcuni chiare ambiti di sviluppo: la crescita e formazione dei giovani, l’ambiente, le produzioni agroalimentari, il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio, la coesione sociale, l’infrastrutturazione tecnologica. L’Alto Oltrepò dovrà parlare una sola lingua ed agire in modo coordinato e capillare al fine di una ri-scoperta delle eccellenze e potenzialità del territorio anche grazie alla ricomposizione di legami con le città limitrofe ed i grandi centri culturali e socio economici.
Le tappe del progetto AREE INTERNE:
Regione Lombardia ha selezionato l’Alto Oltrepò per una fase di co-progettazione della durata di un anno nella quale andrà scritto, attraverso una condivisione ampia del territorio, degli amministratori e degli innovatori, il progetto di strategia e le azioni che verranno attuate per un periodo tra il 2018 e 2023.
Adesso rimbocchiamoci tutti le maniche:
La Strategia è una sperimentazione importante per dare un calcio al passato e ad una gestione delle risorse localistica e clientelare. L’Alto Oltrepò ha accettato tale sfida candidandosi ed essendo selezionato. Adesso è il tempo di rimboccarsi le maniche e con la determinazione tipica di noi Oltrepadani dobbiamo cogliere al volo questo treno per lo sviluppo con la migliore coesione possibile ed raggruppando le migliori idee non per coltivare l’orto di casa, ma per riportare al centro le nostre eccellenze ed il nostro territorio.
I cittadini e tutti gli stakeholders territoriali sono invitati a partecipare all’incontro di avvio del progetto che si terrà il 10 gennaio 2017 a Varzi presso la Casa dei Servizi (Piazza Mercato) alle ore 16,00.