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Le fiere origini contadine

Sul volgere del XVIII sec., la salita al soglio pontificio di Pio VI risollevò le sorti dei possedimenti dell’ex ducato; per volere del papa, all’affitto novennale delle terre si sostituì il sistema delle castellanie: l’intero territorio, troppo esteso per essere controllato e adeguatamente sfruttato, fu frazionato e ciascuna porzione, o castellania, concessa in enfiteusi a nuovi proprietari. In concomitanza di ciò vennero aboliti tutti quei divieti e monopoli, che negli ultimi anni avevano oppresso l’economia locale e vennero concesse porzioni di terra alle famiglie piu numerose; fu un primo passo verso l’affermazione della proprietà privata.

Nel 1790 lo stesso pontefice concesse la castellania di Piansano al conte Alessandro Cardelli, al quale seguirono negli anni il blasonato principe polacco Poniatowski, il conte Giuseppe Cini di Roma, al quale subentrò nel 1897 il Monte dei Paschi di Siena, erede di un territorio di più di mille rubbie di estensione. In questi anni di passaggi di mano più o meno indolori, l’antico feudo, notevolmente ridotto, fu interessato da una consistente legislazione, prima promulgata dalla Chiesa, poi dallo Stato, che unita a una partecipazione popolare senza precedenti, muterà il volto all’antica Piansano, orgogliosamente battutasi in una secolare lotta per la terra.

Il 1859 fu l’anno della prima affrancazione, a cui seguirono quelle del 1897 e del 1905, grazie alle quali furono del tutto accantonati i vecchi e sterili metodi di conduzione dei terreni a favore di un sistema più duttile, volto all’affermazione di tanti piccoli proprietari terrieri liberi da ogni servitù e da desueti vincoli: l’affrancazione stabiliva infatti la rinuncia da parte della popolazione ad antichi diritti civici, in cambio dei quali sarebbe stata concessa una piccola porzione di terra assegnata ai capifamiglia in enfiteusi perpetua. Le concessioni in enfiteusi avvennero, con pressioni da parte della popolazione ormai avvezza al nuovo sistema, nel 1890, nel 1906 e nel 1919; queste conquiste sociali diedero di conseguenza impulso ad opere mirate all’aumento della produttività, quali interventi di bonifica, intensificazione delle colture, attuati con grandi risultati.