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Il patrimonio idrico

La pianura friulana è segnata da confini naturali, partendo da levante dai fiumi Timavo e Isonzo, e a ponente dal Meschio e dal Livenza, fiumi che scorrono in superficie e non si disperdono attraverso i fondi ghiaiosi andando ad alimentare la grande falda freatica che scorre sotto i nostri paesi, tutto il Friuli. Il Tagliamento, il Cellina, il Meduna, l’Arzino ed altri minori (quelli che solcano la pianura), dopo pochi chilometri sono messi in secca dal letto permeabile e, solo durante le persistenti precipitazioni si ingrossano e come torrenti in piena irrompono e tracimano gli argini causando gravissimi danni ai centri abitati e alle campagne rivierasche, il fenomeno della scomparsa dell’acqua da molti fiumi ha creato problemi di carenza idrica nella pianura del Medio Friuli, mettendo in crisi l’ agricoltura, quindi si è posto il problema di portare acqua per irrigare l’assettata pianura friulana. Nel I976 veniva formato il Consorzio Ledra Tagliamento.