Museo Emilio Greco
Il Museo
Il Museo Emilio Greco è stato istituito nel 1985 a seguito della donazione di alcune opere da parte dell’artista catanese alla città di Sabaudia. Lo spazio espositivo si trova al piano terra del Palazzo Comunale ed è stato ristrutturato e ampliato da Giulio Savio nel 2001.
Il Museo Emilio Greco di Sabaudia è il primo Museo italiano dedicato all’artista.
La collezione
La collezione del Museo, dall’iniziale nucleo proveniente dalla donazione dello scultore, si è arricchita ed evoluta negli anni fino a raccogliere all’interno degli spazi museali più di cento opere dell’artista tra sculture, stampe, incisioni, monete, medaglie e materiali d’archivio. La raccolta attualmente ricopre un arco temporale dell’attività artistica di Emilio Greco che va dal 1947 al 1984. Tra le sculture presenti nel Museo possiamo menzionare: la Porta centrale del Duomo di Orvieto (1962), la Grande Bagnante N.1 (1956) e Maria Baldassarre (1956).
L’archivio
All’interno del Museo Emilio Greco è possibile visitare e consultare i materiali dell’archivio privato dell’artista, provenienti dal suo studio locale. Tra i vari documenti troviamo: fotografie d’epoca,
cataloghi, scritti e poesie.
Emilio Greco
Nato a Catania l’11 ottobre 1913, inizia tredicenne a lavorare come apprendista scalpellino presso la ditta edile di un architetto locale che si occupava principalmente di restauro e realizzazione di monumenti civici. Espone per la prima volta i suoi lavori nel 1933, presso il Circolo Artistico di Catania e successivamente compie anche il suo primo viaggio nella città di Roma. Nel 1934 inizia gli studi presso l’accademia di Belle Arti di Palermo, che interrompe diverse volte per via della chiamata al servizio militare.
Nel 1947 risiede e lavora assieme ad altri celebri artisti a Villa Massimo a Roma; l’anno successivo ottiene la docenza ufficiale presso il Liceo di via Ripetta, mentre nel 1952, per un breve periodo, occupa la cattedra all’Accademia di Carrara nella veste di docente supervisore. Nel 1956 realizza il monumento Pinocchio e la Fatina per il paese di Collodi, dove si trova tutt’ora.
Nel 1961 riesce ad esporre in diverse parti del mondo le sue opere, lo vediamo protagonista di una mostra personale al Musée Rodin di Parigi, poi alla Fondazione Hirokjia di Tokyo e contemporaneamente a New York alla galleria The Contemporaries inc.
Contemporaneamente ai suoi innumerevoli viaggi continua a realizzare molte opere, tra le più importanti possiamo menzionare il Monumento a Papa Giovanni XXIII in San Pietro e le Porte del Duomo di Orvieto nel 1970.
La sua arte viene riconosciuta e apprezzata a livello mondiale: nel 1974 l’Open Air Museum di Hakone in Giappone dedica allo scultore una zona permanente chiamata, Greco Garden, mentre tra il 1979 e il 1980 il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo e il Museo Puškin di Mosca gli intitolano una sala di sculture e opere grafiche. È da ricordare infine la mostra itinerante per il Giappone del 1988, dove l’artista è stato accolto e apprezzato calorosamente.
Durante la sua vita lo scultore trascorre diversi periodi nella cittadina di Sabaudia a cui dona parte delle sue opere. Altri Musei dedicati all’artista si trovano attualmente ad Orvieto e a Catania.
Emilio Greco muore a Roma il 4 aprile del 1995 e viene sepolto su sua richiesta nel cimitero di Sabaudia.