Sette appuntamenti che vanno a completare un cartellone ricco e variegato, inserito nel programma della Rete Intesa Teatro Amatoriale, la rete costituita dai vari Comuni della provincia di Pisa, che ha come ente capofila il Comune di Castelfranco di Sotto, che quest’anno assegnerà il XXVIII Premio “Città di San Miniato”.
Gli spettacoli, tutti ad ingresso gratuito, si svolgono nella Sala Congressi dell’Hotel San Miniato (ex chiesa del Complesso monumentale di San Martino), con inizio alle ore 21.30.
Il manifesto dell’edizione 2025 è stato realizzato a partire dall’opera “Il mantello del soldato”, realizzata da Irene Campinoti, vincitrice del contest “Un volto per il teatro amatoriale”, il primo concorso di pittura organizzato dalla compagnia teatrale Four Red Roses di Castelfranco di Sotto e dalla Rete Intesa Teatro Amatoriale, in collaborazione con il Comune di San Miniato, a cui hanno partecipato ben 11 lavori, opere che saranno esposte nella Sala dell’Auditorium di San Martino per le sette sere del festival. Il dipinto (40×30 cm, tecnica acrilico) raffigura la leggenda di San Martino e raccoglie i simboli culturali della Città, come previsto dal bando. “Partendo dalla leggenda di San Martino, ho individuato i personaggi principali e gli elementi essenziali: il soldato, il povero, il cavallo e il mantello – spiega la Campinoti -. In tutte le bozze preparatorie ho sempre ambientato la storia nelle campagne di San Miniato; ma soltanto quando ho deciso di ingrandire il cavallo, rispetto al suo cavaliere, ho capito che il mio unico protagonista sarebbe stato il mantello. Non rosso come l’iconografia classica, ma giallo/oro come la luce che squarcia il cielo scuro, a simboleggiare la sconfitta delle tenebre, facendo tornare, seppur per un breve momento, l’estate”.
“Anche nel 2025, L’Estate di San Martino si conferma un appuntamento capace di attrarre pubblico e attenzione, dimostrando quanto il teatro amatoriale possa ancora essere vivo, necessario e partecipato – dichiara la presidente di Four Red Roses, Lucia Pucci –. La rassegna continua a crescere: si è evoluta nei contenuti, arricchita di esperienze e contaminazioni, aprendosi a linguaggi nuovi senza perdere la propria identità. Le compagnie che ogni anno calcano questo palco, provenienti da tutta Italia, portano storie che parlano al presente, tra classici riletti e drammaturgie contemporanee. Crediamo sia fondamentale mantenere viva questa tradizione, ma anche saperla rinnovare, affinché il teatro amatoriale continui ad essere uno spazio culturale autentico, accessibile e profondamente radicato nella comunità”.
“Il teatro è riproduzione e rappresentazione della realtà. Un momento in cui il mondo viene messo a nudo e si manifesta una verità artistica distillata, ma una verità che altrimenti rimarrebbe sepolta sotto l’apparenza del quotidiano. Non è un caso che all’origine del teatro romano e poi italiano ci sia il mimo, in latino “mimo” voleva dire “imitazione”, ma un’imitazione dove si accendono i fari della conoscenza su ciò che solitamente rimane in ombra. Da qui nasce la caratterizzazione dei personaggi – dichiara l’assessore alla cultura del Comune di Castelfranco di Sotto, Nicola Sgueo -. Quest’anno poi siamo entrati nel periodo delle celebrazioni per gli 800 anni dalla morte di San Francesco. Un anno quindi dove anche il teatro potrebbe ritrovare vigore e una sua celebrazione. Una delle radici del teatro italiano è proprio lì, in quella Sacra Rappresentazione inventata da Francesco di Assisi per raccontare la natività, dove sui sagrati della chiese si mettevano in scena la natività di Cristo. Quindi il teatro come forma di comunicazione di massa e di fede. Tutto questo per dire che il vostro cartellone vale più di quanto appare. Chi fa teatro oggi ha un osservatori privilegiato del mondo, che sia attore professionista, amatoriale, regista o drammaturgo. Il teatro quindi come forma di cultura e di identità nella sue varie declinazioni. Nella storia del teatro sul palcoscenico sono state portate tantissime forme di rappresentazione, più o meno alte, più o meno colte, ma sempre momento in cui si rifletteva una realtà e un’identità culturale. Oggi spetta a chi organizza manifestazioni come questa assolvere a questo compito, culturale e quasi umano, quindi non mi resta che dirvi, buona lavoro”.
“Ventotto anni raccontano di una tradizione di teatro amatoriale molto radicata nel nostro territorio – spiegano il sindaco Giglioli e l’assessore Squicciarini -. Questa nuova edizione del festival porta a San Miniato compagnie dalla professionalità riconosciuta al livello nazionale, vincitrici di importanti premi, a conferma dell’eccellente lavoro portato avanti nel tempo da tutti i soggetti coinvolti in questa rassegna. Siamo orgogliosi di poter garantire una manifestazione di livello, in un momento in cui le risorse tendono ad essere sempre meno; è sicuramente un bel segnale per il settore culturale e una grande soddisfazione per tutto il territorio. In estate abbiamo lanciato un contest per la realizzazione del nuovo manifesto della rassegna, un’esperienza di successo che ha visto la vittoria di Irene Campinoti, dopo venticinque edizioni in cui la firma era stata del pittore Luca Macchi che ringraziamo per aver messo a disposizione della comunità la sua grande capacità artistica. L’amministrazione ha intenzione di proseguire su questa strada, impegnandosi affinché iniziative come questa possano crescere, grazie anche ad un circuito di rete consolidato com’è quello di Intesa Teatro Amatoriale, un progetto che dimostra, una volta di più, quanto di eccezionale si possa fare mettendo in campo ciascuno le proprie competenze, con l’obiettivo comune di promuovere la cultura”.
Per quanto riguarda i premi della ventisettesima edizione, saranno assegnati il 1 novembre, dalle 22.30. Tra questi il riconoscimento alla compagnia vincitrice (offerto dal Comune di San Miniato e dalla Rete Intesa Teatro), alla regia (offerto dal Comune di San Miniato), al/la miglior attore/attrice (offerto dal Gruppo Teatrale Four Red Roses) e al gradimento del pubblico (offerto dalla Pro Loco di San Miniato) che, ogni sera, a fine spettacolo, potrà esprimersi compilando un questionario anonimo, uno all’attore/attrice non protagonista (offerto dall’Istituto Dramma Popolare di San Miniato), uno alla scenografia (offerto dal Quotidiano Il Tirreno) e un premio speciale della giuria (offerto dalla Fondazione San Miniato Promozione), oltre al 28° Premio “Città di San Miniato”. A sostenere la rassegna, oltre al Comune di San Miniato, sono la Fondazione San Miniato Promozione, l’Istituto Dramma Popolare, l’associazione Tra i Binari, la Pro Loco e il quotidiano il Tirreno.