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Fauna

Non è un caso se il Comune di Sanza ha come logo “un cervo sui monti“.

Il nome Cervato deriva da cervo, animale in passato diffuso nella zona del Monte Cervato, ed è auspicabile che la crescente cultura ambientalista induca gli organi preposti (Ente Parco, Regione, Comune) alla reintroduzione di questo esemplare.

Di particolare interesse naturalistico e scientifico è l’avifauna, è stata accertata infatti la presenza dell’aquila reale (aquila chrysaetos) nidificante nel comprensorio del Cervato ma di cui sono spesso segnalati con irregolarità individui erranti; della coturnice, presente soprattutto nel tratto appenninico tra Sanza e Rofrano;

del raro gracchio corallino, specie caratteristica dell’alta montagna; presenti ancora il picchio verde, il picchio rosso maggiore e il rarissimo picchio nero. Interessante la presenza dello sparviero, rapace tipico delle foreste.

Tra i mammiferi presenti in gran numero, il cinghiale, la martora, la lepre, il tasso, la volpe e il raro lupo e nel primo tratto del Bussento qualche anno fa sono state trovate tracce di lontra. Peculiari elementi di fauna ed entomofauna sono presenti nel sito dell’Inghiottitoio di Vallevona.Negli specchi d’acqua formatisi sul fondo dell’inghiottitoio è possibile rinvenire una fauna composta da piccoli anfibi quali la raganella (Hyla arborea) e la salamandra (Salamandra salamandra)

È presente inoltre un’interessante entomofauna tipica degli ambienti umidi.

Il paesaggio presenta caratteristiche bucoliche rappresentate da mandrie di mucche di razza podolica e da greggi ovo-caprini,senza trascurare la bellezza dei cavalli lasciati pascolare allo stato brado,da ammirare lungo il cammino verso il Cervato. Altrettanto numerose sono le specie che dimorano sul monte Centaurino: il cuculola cornacchia, la civetta, il lupo, il cinghiale e tantissimi altri.

Questi animali sono stati per gli antichi uno strumento di presagio per il futuro; il canto del cuculo ad esempio rappresentava per le ragazze un mezzo per conoscere gli anni da aspettare per convogliare a nozze. Si ascoltava la cornacchia per conoscere le previsioni meteorologiche del giorno dopo. Il canto della civetta invece non era di buon auspicio, preannunciava eventi negativi.

Lupo mannaro diventava chi nasceva la notte di Natale, ogni anno allo scoccare della mezzanotte.

Leggende della fantasia popolare, belle da ricordare.