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Santa Barbara

Santa Barbara nacque a Nicomedia (Turchia) nel 273 d.C.. Seguì il padre Dioscoro presso la villa di Scandriglia, dopo che fu richiamato a Roma dall’Imperatore Massimiano Erculeo, il quale gli donò vasti possedimenti in Sabina per le sue doti militari ed il fanatismo nella religione pagana.

S. Barbara è la patrona del Comune di Scandriglia e viene festeggiata il 4 Dicembre

Dioscoro fece costruire una torre per difenderla e proteggerla durante le sue assenze. Il progetto originario prevedeva due finestre, diventate tre per il desiderio della ragazza, che aveva disegnato la croce cristiana nella vasca da bagno, dove la tradizione afferma aveva ricevuto il battesimo per la visione di S. Giovanni Battista. La sua manifestazione di fede provocò l’ira di Dioscoro; essa allora si nascose nel bosco, nei pressi della roccia indicata come il riparo di S.Barbara in localita’ “le scalelle”. Fu però trovata per la delazione di un pastore lì presente (continua la tradizione che il pastore fu trasformato in cane ed il gregge in grilli).
Dioscoro la consegnò al prefetto Marciano con l’accusa di adesione alla religione cristiana. Durante il processo, iniziato il 2 dicembre 290, la giovane donna difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la Fede Cristiana: fu così torturata e graffiata mentre cantava le lodi a Dio.

Il giorno dopo aumentarono i tormenti ed il 4 dicembre, letta la sentenza di morte alla vergine, Dioscoro le prese i capelli raccolti in treccia e vibrò il colpo di spada per decapitarla. La tradizione afferma che la treccia di Santa Barbara è visibile all’innocenza dei bambini nella sorgente omonima. Insieme con lei subì il martirio la sua compagna Giuliana, nella località denominata oggi S.Barbara, dove sorge la chiesetta a lei dedicata. Il cielo si oscurò ed un fulmine colpì Dioscoro, nella localita’ oggi denominata Fosso di Nosco; con lui cadde il culto degli dei e degli idoli, praticato nella localita’ che fu chiamata pietra demone. La tradizione scandrigliese invocò questa Santa Martire contro i fulmini, il fuoco, il pericolo, la morte improvvisa. Le spoglie della Santa vennero composte in luogo sacro presso la fonte o sorgente di Santa Barbara, dove vennero conservate gelosamente fino a che, nel 955-969, i reatini si fecero promotori di una spedizione archeologica atta a recuperare il corpo della Martire. Il corpo di Santa Barbara oggi riposa sotto l’altare maggiore della cattedrale di Rieti.