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L’INCONTRO TRA GARIBALDI E VITTORIO EMANUELE AVVENNE A TEANO

25 Ottobre 2015

INCONTRO di TEANO(di Paolo Mesolella) Lo storico incontro tra Garibaldi ed il re Vittorio Emanuele avvenne a Teano, e più precisamente “presso il ponticello di San Cataldo, a circa 200 metri dalla chiesa di Borgonuovo”. Questo è scritto nel volume “L’Assedio di Gaeta e gli avvenimenti militari del 1860-61 nell’Italia Meridionale”, pubblicato nel 1926 dallo Stato Maggiore dell’Esercito italiano, e questo ha ribadito la Commissione Comunale nella sua precisa ed interessante relazione sull’Incontro di Teano. Il primo rappresenta l’unica relazione condivisa dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore sull’intera campagna, l’altra ha contribuito senz’altro ha fare chiarezza sull’annosa vicenda che oppone tra loro i Comuni di Teano e Vairano. La relazione della commissione comunale, presieduta dal sindaco Picierno e costituita dagli storici locali Pasquale Fascitiello, Pasquale Giorgio, Claudio Cliottone, Giuseppe Lacetera, Lucio Salvi e Fernando Zanni, ha fatto un bel lavoro, pubblicando un opuscolo molto interessante che affronta i diversi aspetti del problema: l’oscura vicenda del “Diario del comando in capo”, il saggio del Capitano Del Bono, l’incontro di Teano ne “L’assedio di Gaeta”, il Promemoria del colonnello Cesare Cesari, il problema cartografico di Monte Santa Croce e l’infortunio della Treccani, con le critiche al recente volume “Nuovi spunti sull’incontro tra Vittorio Emanuele e Garibaldi”. Ritorneremo ancora sull’argomento, per ora, riportiamo le conclusioni cui il gruppo di lavoro è giunto: 1) l’unico documento ufficiale che fa cenno, in un inciso di due rughe, alla Taverna della Catena, quale località in cui si sarebbe verificato l’incontro è il “Diario del Comando in capo”. L’esame testuale prodotto sul documento, però, porta a concludere che non è un documento originale redatto nell’imminenza dei fatti, bensì una trascrizione realizzata molto tempo dopo in bella copia da un’unica mano. Questo perché nel 1891, il Ministro della guerra Carenzi, faceva sapere che gli studiosi dell’Archivio storico dello Stato Maggiore dell’esercito avevano effettuato “accurate ricerche” sui tre Diari ivi esistenti senza trovare in essi alcun cenno all’incontro tra il Re e Garibaldi. Pertanto nell’originale del Diario esaminato dagli studiosi nel 1891 non vi era traccia delle due righe. 2) lo studio pubblicato nel 1909 dal capitano Del Bono sull’incontro propende per la tesi della Taverna Catena, proprio sulla base delle due righe miracolosamente comparse nel “Diario del comando in Capo”. Del Bono, tra l’altro, nel suo scritto non tenne conto della vasta documentazione che a suo tempo esisteva a favore di Borgonuovo. 3) lo Stato Maggiore dell’esercito e i Ministeri della Guerra e della Difesa poi, hanno più volte preso posizione a favore della tesi di Borgonuovo di Teano, con il volume l’Assedio di Gaeta, nel famoso promemoria sull’incontro di Teano redatto nel 1926 dal Colonnello Cesare Cesari. 4) Infine il dato topografico: nei documenti ufficiali (il dispaccio elettrico del generale Milbitz e il Diario Borbonico) si fa riferimento a un Monte Croce o Santa Croce. A proposito è stato possibile accertare grazie alla cartografia disponibile in quel periodo che la dizione “Monte Santa Croce” è da intendersi riferita alle alture che si elevano a nord-est di Teano e degradano dal Vulcano di Roccamonfina verso Borgonuovo di Teano. “Ogni altra ipotesi che tenda ad individuare il Monte Croce nella collinetta che si eleva tra Marzanello e Teano, – si legge nella relazione – appare del tutto arbitraria, se non ridicola”.