Al FOSCOLO UN CONVEGNO SUI LICHEMI BIOINDICATORI DELLA QUALITA’ AMBIENTALE
6 Dicembre 2017
Giovedì 7 dicembre, dalle ore 9.30 alle ore 12.300, nell’aula magna della sede “Foscolo” di Teano, gli alunni dell’indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio, parteciperanno ad un interessante convegno sui Licheni, tenuto dalla dottoressa Immacolata Catalano, docente del Dipartimento di Scienze e Tecnologie dell’Università di Napoli “Partenope” , e coordinatrice del Gruppo di Lavoro per la Didattica e la divulgazione scientifica della Società Lichenologica Italiana. Tema dell’incontro: i licheni, bioindicatori della qualità ambientale negli ecosistemi naturali ed antropici. Il corso, molto interessante, vuole avvicinare gli studenti allo studio degli ecosistemi e del loro stato di salute studiando questi “strani” organismi. I licheni, infatti, sono importanti sentinelle ambientali in quanto sono in grado di avvertirci sulla presenza dell’inquinamento. L’intervento della dott.ssa Catalano si articolerà su 6 ore complessive articolate in due diversi laboratori. Il primo lasboratorio prevede l’introduzione ai concetti dell’Ecologia con la descrizione dell’ambiente bosco: equilibrio ecologico, fauna e flora. Segue un focus sull’inquinamento dell’aria e dell’ambiente: cause ed effetti, con l’osservazione al microscopio degli organismi bioindicatori presenti sul nostro territorio. Il secondo laboratorio illustra la classificazione degli organismi bioindicatori e simula uno studio di biomonitoraggio, con stazioni di rilevamento, compilazione schede, calcolo I.B.L. Gli studenti del Foscolo saranno guidati nel loro percorso formativo dal professore Rossi Gabriele docente di Geopodologia ed Estimo e dal prof. Licciardi Cesare docente di Biologia e Scienze. “Una buona occasione – ha spiegato il preside Paolo Mesolella, per far capire ai nostri giovani che i licheni, svolgono funzioni ecologiche importantissime negli ecosistemi. Una riduzione della loro diversità determina una perdita di SE. I licheni facilitano la germinazione dei semi e la crescita delle specie vegetali, limitano la percolazione veloce dell’acqua piovana comportandosi come spugne che assorbono l’acqua e la cedono lentamente al suolo, svolgono un ruolo importantissimo nei cicli del carbonio e dell’azoto tramite i processi della fotosintesi e azotofissazione. E diversi piccoli animali hanno sviluppato meccanismi per nascondersi tra i licheni o per mimetizzarsi in ambienti ricoperti da licheni. Sono inoltre un’importante fonte alimentare per molti animali,
tra cui acari, insetti, lumache, scoiattoli, renne, caribù, primati ecc. L’uomo trae benefici economici dai licheni soprattutto utilizzando i metaboliti secondari. Si conoscono infatti più di 1000 composti del metabolismo secondario, la maggior parte dei quali prodotti esclusivamente dai licheni. Pensate per esempio all’uso fatto dei licheni per colorare la lana, il cotone e la seta. Le sostanze licheniche sono anche alla base degli usi dei licheni in profumeria ed erboristeria, nella produzione di dentifrici e cosmetici (creme e saponi con azione antibatterica). Un altro importante uso dei licheni da parte dell’uomo si ha nel campo del biomonitoraggio. I licheni sono utilizzati, infatti, come bioindicatori
di diversi tipi di cambiamenti ambientali, dovuti all’ alterazione degli ambienti a causa di attività agricole, forestali, industriali e dell’urbanizzazione. L’uso più conosciuto è senz’altro quello
dei lichenici come bioindicatori dell’inquinamento atmosferico, ma nel corso degli ultimi anni è andato crescendo il loro utilizzo per l’identificazione di possibili cambiamenti climatici. Ma i licheni hanno a che un valore estetico. Sono belli da vedere e con le loro forme e colori hanno ispirato in passato e continuano a ispirare diversi tipi di artisti, fra cui poeti come Camillo Sbarbaro e Pascoli, fotografi, pittori, scultori e designers. Si conoscono anche rituali in cui i licheni sono utilizzati dall’uomo per riti sacri, come avviene in Nuova Guinea”.