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Al Foscolo Gianni Solino spiega che fine fanno i ragazzi di camorra

21 Febbraio 2019

Dopo il giudice Domenico Airoma, sostituto procuratore presso il Tribunale di Napoli Nord che ha parlato  dei reati ambientali, dopo l’arrivo del dott. Allucci di Agrorinasce e del prof. Enrico Marchetti, presidente del Codacons Campania e vicepresidente nazionale,  giovedì 21 marzo prossimo, al Foscolo di Sparanise arriva anche  Gianni Solino di Libera a parlare di Beni Confiscati e ragazzi di camorra. Il progetto Pon “legalità e territorio” avviato lo scorso mese di gennaio sta per concludersi nel migliore dei modi con una serie di incontri molto interessanti che hanno affascinato i giovani studenti dell’indirizzoAmministrazione Finanze e Marketing di Sparanise. Si sono avvicendati in questo mese di lezioni ed eventi, magistrati, docenti e presidenti delle associazioni di categoria dalla dott.ssa Chiara Marchini a al dott.Bruno Ranucci che ha presentato il suo libro “la grande illusione”  sull’ex Pozzi, ai giornalisti Minieri e Gianni Solino che domani rappresenterà l‘associazione Libera e parlerà agli studenti del Foscolo di Ambiente e legalità illustrando tre dei suoi libri più significativi: “La Buona Terra, Storie dalle terre di Don Diana”, “Ragazzi della terra di Nessuno” e “Il cratere. Che fine fanno i ragazzi di camorra” editi da La Meridiana. Gianni Solino, è nato a Villa di Briano 46 anni fa, è sposato ed è padre di tre figli. Lavora alla Provincia di Caserta. Fin da ragazzo si è interessato dei movimenti pacifisti e anticamorra, ed è impegnato nell’associazionismo con “Libera”, “Comitato don Peppe Diana” e “Scuola di Pace don Peppe Diana”. Nel suo ultimo libro “Che fine fanno i ragazzi di camorra”, presentato nei giorni scorsi a Casa Don Diana, a Casal di Principe, Gianni Solino, da anni impegnato in attività di contrasto alle mafie, si interroga sulla ricostruzione del tessuto sociale ed economico invocata da un territorio per decenni in balia di uno spietato sistema criminale. A quali strumenti si dovrà ricorrere per favorire una economia sana, un welfare in grado di risposte concrete, una nuova coscienza civica? A questa domanda cercheranno domani di confrontarsi con l’autore, gli alunni dell’Istituto Foscolo di Sparanise.  Il reale utilizzo sociale dei beni confiscati, la tutela delle vittime innocenti di camorra, lo scioglimento dei consigli comunali corrotti, l’esigenza di una più incisiva azione educativa della scuola, spiega Solino, nel suo nuovo libro, sono l’occasione per analizzare l’attuale momento storico e le misure necessarie a rafforzare la resistenza della società civile contro il dilagare della cultura criminale. “Il convegno, spiega il preside Paolo Mesolella, chiude il progetto “Legalità e territorio” finanziato dalla Regione Campania con fondi Pon destinati all’educazione alla legalità. Questo modulo di 5000 euro ha avuto lo scopo di far conoscere ai nostri studenti la triste vicenda dell’Ex Pozzi, uno straordinario progetto di industrializzazione, terminato nel peggiore dei modi, con una grande discarica a cielo aperto. Probabilmente la più grande d’Europa che conserva i resti nocivi di quel grande stabilimento di vernici che insieme a quelli dei tubi, dei laminati, dei cilindrati, delle piastrelle e dei sanitari, costituiva una delle fabbriche più grandi e belle d’Italia. Il progetto  “Legalità e territorio”, ha avuto anche il merito di far acquisire una coscienza civile agli studenti  promuovendo una cultura di rispetto delle regole della convivenza  civile che rispetti l’ambiente e le persone.