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AL FOSCOLO ARRIVA SUOR RITA GIARETTA PER PARLARE DI DONNE

8 Marzo 2019

In questi giorni a parlare della donna, si sentono onorevoli, avvocati, giornalisti, pubblicisti e femministe. Al Foscolo di Teano arriva suor Rita Giaretta, di Casa Rut a Caserta con le sue donne speciali che scrivono libri. Lunedì 11 marzo, prossimo, quindi, alle ore 11, nell’aula magna della sede Foscolo di Teano gli studenti incontreranno Suor Rita fondatrice di Casa Ruth a Caserta. Parteciperanno gli alunni delle classi quarte e quinte per ricordare la giornata della donna.  Suor Rita Giaretta è  la donna che ha fondato Casa Rut a Caserta ed ha tolto dalle strade e dalla prostituzione centinaia di altre donne. Il 2 maggio 2015 il New York Times  ha dedicato un lungo articolo alla sua storia e a Casa Rut . Suor Rita  è nata a Quinto Vicentino ed è una suora delle Orsoline del Sacro Cuore di Maria. Ha fondato a Caserta, la Comunità di Casa Rut.  Terminati gli studi, inizia a lavorare come infermiera e intraprende l’attività sindacale nella Cisl. In questo periodo il suo impegno è rivolto principalmente alla tutela del lavoro femminile. A 29 anni entra a far parte della congregazione delle suore Orsoline. Nel 1995,  fonda a Caserta la Comunità Casa Rut, con l’obiettivo di soccorrere le donne vittime dello sfruttamento della prostituzione. La comunità prende il nome dalla figura biblica di Rut – da cui l’omonimo libro – che nonostante le sue origini moabite, rimasta vedova segue la suocera in Giudea, nella terra d’Israele, scegliendo di vivere da straniera. La sua figura quindi è associata al temi della solidarietà e dell’accoglienza, specie se rivolti a coloro che emigrano dalla propria patria. Infatti le ospiti di Casa Rut sono perlopiù straniere, provenienti dai paesi dell’Africa e dell’Europa dell’est. Nei primi venti anni di attività, circa 400 donne hanno trovato rifugio a Casa Rut, intraprendendo un percorso di liberazione dallo sfruttamento. Molto spesso le donne ospitate sono in stato di gravidanza o portano con sé neonati a volte frutto di violenza, i quali vengono accolti assieme alle loro madri.  Nell’agosto del 2004 avvia  la cooperativa sociale newHope con l’intenzione di fornire una formazione professionale e un’occupazione legale, con una giusta retribuzione, alle donne sottratte alla prostituzione e accolte a Casa Rut. All’interno di alcuni locali messi a disposizione dalla diocesi, la cooperativa ha allestito un laboratorio di sartoria, accanto al quale sorge la Bottega Fantasia: uno spazio destinato all’incontro e alla vendita dei prodotti, confezionati con l’esclusivo utilizzo di stoffe provenienti dall’Africa. La cooperativa è attualmente presieduta da una delle prime donne che hanno trovato rifugio a Casa Rut. Il suo impegno e per le donne: in un territorio segnato dal dramma della disoccupazione, da una forte presenza della camorra, da forme di illegalità diffuse, dal degrado ambientale e dal malgoverno della politica, suor Rita si batte per promuovere percorsi di legalità e di giustizia sociale.  Nel 2007 Dacia Maraini ha curato l’introduzione del libro di suor Rita Giaretta “Non più schiave. Casa Rut, il coraggio di una comunità”, spendendo parole di apprezzamento per l’opera della religiosa in favore delle donne. Il 22 giugno 2013 l’allora ministro Cécile Kyenge – durante una visita alla città di Caserta – ha fatto tappa nei locali della cooperativa sociale NeWope per incontrare alcune ragazze ospitate a Casa Rut, esprimendo il proprio sostegno alle attività promosse da suor Rita. Il 2 maggio 2015 il New York Times ha dedicato un articolo alla storia di Casa Rut e all’impegno di suor Rita Giaretta.