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Gestione delle emergenze radiologiche e nucleari: informativa preventiva del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile

20 Ottobre 2022

Prosegue l’attività del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile per la pianificazione dei rischi naturali ed antropici, quali rischio sismico, meteo-idro, vulcanico, maremoto, incendi boschivi, sanitario, ambientale ed industriale. Nell’ambito di tale attività, il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile ha diffuso il documento tecnico di riferimento per la definizione dei contenuti dell’informazione preventiva alla popolazione nel caso delle emergenze previste dal Piano Nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari.

In allegato al presente comunicato è possibile trovare una sintesi divulgativa e un documento tecnico.

Tali documenti, oltre a riportare i concetti introduttivi al rischio radiologico e nucleare, descrivono le emergenze che potrebbero interessare il nostro Paese, spiegando brevemente come dovrebbero essere affrontate, secondo il Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari.

Il Piano nazionale prevede tre fasi di allerta: Attenzione, Preallarme, Allarme.

Per proteggere i cittadini dall’esposizione ad una eventuale nube radioattiva, le Autorità possono immediatamente adottare misure protettive quali il riparo al chiuso, la iodoprofilassi e la restrizione al consumo di alimenti.

Vengono inoltre specificati i comportamenti da adottare al passaggio della nube dalle prime ore ai primi giorni dopo il verificarsi dell’emergenza.

MISURE DI RIPARO AL CHIUSO

Durante il passaggio della nube le mura degli edifici possono bloccare gran parte della radioattività e minimizzare l’esposizione da inalazione (che potrebbe avvenire anche successivamente al passaggio dalla nube) e da suolo contaminato. Orientativamente l’indicazione di riparo al chiuso può durare 48 ore.

Se ci si trova all’aperto:

• evitare qualsiasi sosta all’esterno;

• raggiungere il prima possibile un luogo chiuso;

• portare al riparo le persone più vicine fisicamente, con particolare riguardo a

bambini e soggetti fragili, e i propri animali domestici;

• non andare a prendere i bambini, se sono a scuola, salvo diversa indicazione da parte dell’istituto scolastico o dell’Autorità: sono già in un riparo sicuro.

Se ci si trova in luogo chiuso:

• è possibile consumare acqua potabile e alimenti presenti nella propria abitazione salvo diversa indicazione da parte delle Autorità;

• non mangiare alimenti esposti all’aria aperta, in particolare prodotti di orti o giardini;

• non lasciare la propria abitazione o il luogo di lavoro;

• chiudere porte e finestre;

• spegnere gli impianti di aria condizionata e i sistemi di presa d’aria esterna;

• chiudere i camini, se possibile;

• spostarsi in un locale seminterrato o interrato, se possibile;

• usare il telefono o il cellulare solo in caso di stretta necessità;

• se si deve necessariamente uscire, non lasciare parti del corpo scoperte e indossare mascherina, berretto e guanti.

Se si rientra nella propria abitazione o altro edificio dopo essere stati all’aperto:

• togliere i vestiti e le scarpe;

• mettere gli abiti dismessi in un sacchetto di plastica e chiuderlo bene;

• porre il sacchetto fuori dalla portata di persone e animali o in una stanza separata, per evitare la contaminazione radioattiva dell’abitazione;

• fare una doccia e lavare il corpo con acqua e sapone, in particolare parti esposte come capelli e mani;

• se non è possibile fare una doccia, lavare comunque con acqua e sapone occhi, orecchie e bocca nel giro

di alcuni minuti dal contatto. Un semplice getto d’acqua sul corpo non è sufficiente;

• fare attenzione a non irritare o ferire la pelle lavandosi;

• indossare vestiti puliti.

MISURE SANITARIE DI PROTEZIONE (IODOPROFILASSI)

In caso di rilascio di iodio radioattivo nell’atmosfera, le Autorità per la salute pubblica possono attivare la distribuzione di compresse di ioduro di potassio (iodoprofilassi) alla popolazione maggiormente a rischio con l’obiettivo di proteggere la tiroide dall’assorbimento di iodio radioattivo.

La somministrazione di iodio è presa in considerazione solo per alcune fasce di età e specifici gruppi della popolazione. Diversamente, l’assunzione di ioduro di potassio può essere inutile e dannosa. I cittadini non devono acquistare, preventivamente, le compresse di ioduro di potassio la cui vendita è tra l’altro regolamentata.

Lo ioduro di potassio deve essere assunto da:

• neonati/bambini;

• adolescenti;

• popolazione tra i 18 e 40 anni;

• donne incinte o che allattano.

Gli adulti con più di 40 anni, in base ai dati attualmente disponibili, traggono minore beneficio dall’assunzione di iodio stabile.

La distribuzione delle pasticche di ioduro di potassio sarà attivata sulla base dei criteri stabiliti dal Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari; pertanto, si raccomanda di seguire le indicazioni delle Autorità che gestiscono l’emergenza attraverso i canali ufficiali di informazione.