Cenni Storici – Dalle Origini al Medioevo
Il primo documento che ricorda Travesio risale al 1174. Il nome probabilmente risale dal latino “intra vias”, chiaro riferimento alla strada romana, localizzata in più punti, che proveniva da Sacile e scavalcava il Tagliamento all’altezza di Ragogna e per poi raggiungere Gemona. Dai documenti medioevali, Travesio risulta essere un borgo piccolo ma importante per il commercio con le valli a cui fa capo: la val Cosa e la Val Tramontina. Vi erano varie botteghe di granaglie e vi operavano attivamente ben quattro molini ed una decina di tessitori. La pieve di Travesio era vastissima, estendendosi dalla Meduna al Tagliamento e a Sud fino alla Richinvelda e la stessa Spilimbergo rientrava sotto la sua giurisdizione. La chiesa di Travesio, dedicata a San Pietro, è ubicata all’estremita del capoluogo sul sito di un antico castelliere, poi luogo fortificato, su un rialzo naturale del terreno.
All’abbellimento della chiesa contribuirono il lapicida Giovanni Antonio Pilacorte che confezionò nel 1484 il portale della sagrestia e nei primi decenni del XVI secolo i due portali laterali della facciata ed il pittore Giovanni Antonio de Sacchis detto il Pordenone che nel 1516 affrescò mirabilmente la volta e successivamente le pareti dietro l’altare principale.
Sempre del Pilacorte va inoltre ricordata la fonte battesimale del 1485, posta vicino all’ingresso.Sul territorio comunale vanno inoltre ricordate la chiesa della Beata Vergine del Cosa detta anche “Madonna del Latte” in località Zancan con il suo mirabile portale del 1505 opera del Pilacorte rapresentante una serie di diciotto putti e la chiesa di San Tomaso Apostolo di Usago con la pregevole pala di Pomponio Amalteo datata 1533.
A Toppo restano inoltre i ruderi dell’omonimo castello eretto tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo e la casa domenicale dei Conti Toppo Wasserman costruita nel XVI secolo ed oggi perfettamente restaurata e spesso usata come sede di interessanti mostre tematiche.