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L’origine – età imperiale romana

L’origine del paese di Verrès risale almeno all’età imperiale romana e con ogni probabilità ai primi tempi della conquista della valle della Dora Baltea quando, sottomessi i Salassi e fondata, nel 25 a.C., Augusta Praetoria (Aosta), i Romani continuarono la strada che da Milano e Novara giungeva ad Eporedia (Ivrea), per farle raggiungere Aosta e quindi proseguire, attraverso il colle dell’Alpis Graia (Piccolo San Bernardo) fino a Lugdunum (Lione) e, attraverso il Summus Penninus (Gran San Bernardo), la Svizzera e oltre fino al confine imperiale sul Reno.
Il nome di Verrès compare infatti come Vitricium nell’Itinerario Antonino della fine del III secolo, come Bitricium nell’Anonimo Ravennate del VII secolo – elenchi di località lungo la strada romana – e come Utricio nella Tabula Peutingeriana – vera e propria carta geografica dell’antichità classica, che possediamo in una copia del XII secolo riproducente appunto un originale romano del IV secolo, a sua volta tratto da rilevamenti fatti ai tempi di Augusto alla fine del I secolo a.C.
Nella Tabula Verrès compare accanto ad un corso d’acqua che potrebbe essere l’Evançon e con l’indicazione delle 21 miglia (31 Km) che la separano da Ivrea e delle 36 (42 Km) che la separano da Aosta. Verrès era allora una “mansio” cioè un centro abbastanza importante situato lungo una grande arteria di comunicazione, in grado di offrire ai viaggiatori numerosi servizi e la possibilità di un soggiorno prolungato. La derivazione di Verrès da Vitricium, attraverso il medievale Verrecium appare evidente, mentre taluni hanno anche ipotizzato che il nome alludesse ad impianti per la fabbricazione e la lavorazione del vetro. Sul sito dell’attuale Verrès non sono però venuti alla luce resti romani importanti, ma solo tracce di un ponte sull’Evançon ed un buon numero di monete consolari ed imperiali, mentre rimane abbastanza visibile sul fianco del monte, nei pressi del ponte di Champdepraz, un tratto della strada delle Gallie.