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L’amministrazione Ambrosca in campo a tutela degli allevatori e della mozzarella di bufala campana, prodotto simbolo del territorio.

10 Luglio 2019

Si è svolto ieri, in commissione sanità del Consiglio Regionale della Campania, un importante audizione sulle problematiche della filiera bufalina.

Temi caldi dell’incontro, gli interventi per arginare malattie come brucellosi e tubercolosi, fenomeni che negli ultimi mesi si sono manifestati in tutta la loro incontenibile virulenza.

Presente al tavolo istituzionale, presieduto dal consigliere regionale On. Stefano Graziano,  l’assessore alla sanità del Comune di Cancello ed Arnone dott. Gabriele Di Vuolo che, ascoltato, dichiara:

“Secondo la Banca Dati Nazionale delle anagrafi zootecniche, Cancello ed Arnone è tra i primi comuni per presenza di capi bufalini e di allevamenti e rappresenta un punto di riferimento indiscusso del territorio casertano e regionale. In alcune aree, tracciando un buffer di 2 km, possiamo contare oltre 40 allevamenti. È chiaro, quindi, il motivo principale per il quale l’Amministrazione Ambrosca è scesa in campo a tutela degli allevatori, non potevamo chiamarci fuori da simile impegno. Già a maggio 2019, con un’apposita delibera di Giunta, abbiamo presentato delle proposte a sostegno del comparto zootecnico-bufalino.

Queste proposte si possono raggruppare in 3 punti:

  1. Corresponsione del mancato reddito alla stalla, in ragione di una congrua somma per ogni capo abbattuto;
  2. Sostegno economico alla stalla che ha subito il blocco dell’attività, causato da infezione brucellare e tubercolare, per un periodo idoneo, onde consentire all’intero territorio circostante, di risanare i focolai di infezione, prima del ripopolamento della stalla colpita dalla zoonosi;
  3. Rendere maggiormente tempestiva la corresponsione degli indennizzi, al fine di ridurre, il più possibile, l’enorme lasso temporale intercorrente tra l’abbattimento e l’effettivo indennizzo.

È fondamentale, conclude l’ass. Di Vuolo, puntare sulla biosicurezza, fare in modo, cioè, di prevenire il più possibile l’ingresso della malattia nell’azienda.

Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità a tutela degli allevatori e della mozzarella di bufala campana, prodotto simbolo del territorio”.