Adeguamento impiantistico ambientale: il comune di Cancello ed Arnone a lavoro per l’attuazione del programma.
8 Febbraio 2020
Con l’imminente entrata in vigore del nuovo “Programma di azione per le zone vulnerabili ai nitrati”, le aziende zootecniche avranno l’obbligo di porre in essere le soluzioni più idonee per il trattamento e la valorizzazione degli effluenti zootecnici con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento da nitrati delle acque superficiali e profonde dei terreni agricoli.
“L’ultima riperimetrazione delle zone vulnerabili – spiega l’ass. all’agricoltura dott. Gabriele Di Vuolo – ha raddoppiato la superficie interessata da circa 158.000 a 316.000 ettari. Per i numerosi allevamenti che rientrano nelle zone vulnerabili di nuova individuazione, si pone, quindi, l’esigenza di reperire superfici agricole idonee allo spandimento dei reflui, in conseguenza dell’obbligo stringente di dimezzare il carico azotato da 340 a 170 kg/ettaro”
Per questo motivo, con delibera di giunta n.23 del 06/02/2020, l’Amministrazione Comunale ha preso atto del “Programma straordinario per l’adeguamento impiantistico ambientale a supporto del comparto bufalino”, promosso dalla Regione Campania con l’obiettivo di intervenire nelle zone vulnerabili ai nitrati attraverso un’impiantistica moderna dei reflui zootecnici in grado di produrre energia e compost e di proteggere le acque dall’inquinamento da nitrati.
“La realizzazione degli impianti rappresenta nel medio e lungo periodo la soluzione strutturale per garantire la stabilità del comparto bufalino e la tutela delle risorse del territorio. Ci stiamo impegnando affinché anche altri Comuni adottino questo deliberato per collaborare convintamente all’attuazione del programma attraverso la formazione di partenariati per la realizzazione degli impianti di trattamento collettivi. Come si può ben immaginare, la realizzazione e l’entrata in funzione di questi impianti, richiederà diversi anni; per questo, nel mentre, chiediamo alla Regione Campania una proroga o comunque un provvedimento per rendere graduale l’entrata in vigore del nuovo Programma d’Azione e degli obblighi stringenti che ne conseguiranno.
Per la prima volta – conclude l’ass Di Vuolo – ci avviamo verso soluzioni strutturali e di lungo periodo al problema della gestione dei reflui zootecnici. Non possiamo restare con le mani in mano e non difendere un settore che, come testimoniato dal recente rapporto Svimez, contribuisce in maniera decisiva all’occupazione al PIL agroalimentare campano e alla reputazione a scala globale della nostra Regione”.