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L’Arte Orafa di Cervaro

La tecnica, in unione alla sapienza secolare dell’artigiano orafo dà vita e splendore al nudo metallo ottenendo da esso forme ed effetti in grado di valorizzare coralli, gemme e quant’altro l’immaginario collettivo del genere umano riesca ad esprimere.

L’arte orafa ha radici molto antiche, ed i reperti, ritrovati in vario modo, ne danno ampia testimonianza. L’uomo iniziò a estrarre l’oro più di 5000 anni fa, nelle regioni in cui sorsero le prime civiltà , cioè in Mesopotamia e nel Mediterraneo orientale.
L’artigiano orafo utilizza, ancora oggi, strumenti usati in epoche passate. Ha perfezionato quelli già in uso per adattarli alle proprie esigenze e ne ha inventati altri che gli permettono di produrre al meglio i propri oggetti. Nuovi strumenti, nuove tecniche, nuove macchine, ma lo strumento principale dell’arte orafa sono le mani. Con le mani l’artigiano imprime nell’oggetto la sua creatività e il suo ingegno.

L’artigianato, un tempo fiorente, oggi è diventato un’attività secondaria, che non incide in particolare sul bilancio famiiare e sull’economia dell’intera città. Lungo le vie interne del vecchio centro urbano c’erano decine di botteghe artigianali: fabbri, falegnami, orologiai, calzolai e orafi. Un battere continuo martelli e un tintinnio di metalli che rendevano viva e allegra l’atmosfera del paese. Particolarmente abili e rinomati erano i fabbri e gli orafi di Cervaro, di cui resta una solida tradizione. I palazzi, le case e i balconi sono impreziositi da artistiche modanature, cancelli, balaustre e lanterne in ferro battuto.
Gli orafi di Cervaro producevano monili di ogni genere, dagli anelli alle collane, dalle spille agli orecchini, dai bracciali alle catene.
Una particolarità dei manufatti degli orafi cervaresi erano gli oggetti capaci di allontanare i malefici. Intorno all’attività orafa lavoravano essenzialmente due figure, una artigiana e l’altra commerciale: il “principale” e il “mercante”.
Il principale era il mastro di bottega, produttore di manufatti d’oro; il mercante figurava da mediatore tra gli acquirenti e i produttori. Presso le famiglie cervaresi si trovano ancora molti manufatti degli orafi locali tanto che è stato progettato un museo civico, per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale dell’arte orafa di Cervaro, che tanta importanza ha avuto nel passato, fino ai primi anni del ‘900, quando nel paese erano attivi circa trenta esercenti.