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Olio di Cervaro

Al visitatore che giunge a Cervaro si apre il grandioso scenario degli uliveti, che si distendono, come un’ininterrotta selva, sulle pendici assolate del Monte Aquilone.

In questo maestoso anfiteatro, esposto al sole ” in ogni minuto della giornata e da capo a piedi dell’ anno”, la monocoltura dell’ olivo si era sviluppata da tempo immemorabile e nell’ antichità produceva un olio pregiato e ricercatissimo, ottenuto da una specie di ulivo detta “liciniana”.

Per questo tipo di ulivo, che richiedeva un clima freddo, era considerato quanto mai adatto il suolo ghiaioso (Catone, De Agricultura; Varrone, De re rustica; Plinio, Storia naturale).

Ora, il fatto che ci stupisce e nello stesso tempo ci affascina, è che gli stupendi uliveti, piantati dai nostri progenitori “fino all’ultimo limite delle creste montane”, ci riportano proprio a questa tradizionale ed antichissima coltura, attestando un’ indisturbata continuità millenaria. Infatti, ancora oggi, la varietà “Leccino” si identifica, assieme al pregiato “Moraiolo”, come la “cultivar” princinpale dei terreni ghiaiosi dell’ Aquilone, caratterizzando, come ab antiquo, la produzione di un olio extravergine d’oliva d’eccellente qualità, con standard qualitativi superiori a quelli imposti dalla Comunità Europea per il raggiungi mento di un marchio di qualità.

Proprio per tutelare e valorizzare questa tradizionale ricchezza della nostra comunità, i coltivatori cervaresi hanno definito rigorose regole di produzione, delineando decisamente la scelta strategica di puntare ad un prodotto di alta qualità, per il quale ottenere, in tempi ravvicinati, il prestigioso marchio DOP, Denominazione di origine protetta, ovvero il marchio IGP, Indicazione geografica protetta.

Ciò allo scopo di rendere “riconoscibile” ai consumatori il nostro olio extravergine, che per genuinità, bontà, leggerezza, non ha nulla da invidiare ai tanto celebrati oli toscani o liguri. I nostri antenati definivano “santo” l’olio dell’ Aquilone e ne vantavano le eccezionali proprietà terapeutiche.

La scienza medica più aggiornata ha confermato che uno dei più efficaci mezzi di prevenzione e terapia per molte patologie, particolarmente del cuore, è proprio l’uso alimentare dell’olio d’oliva “che è il più digeribile, rallenta l’invecchiamento cellulare, previene la formazione di calcoli biliari, favorisce lo sviluppo cerebrale, è il supporto ideale del gruppo di vitamine liposolubili”.

E’ quindi evidente l’importanza di tutelare e, soprattutto di valorizzare un bene, come il nostro olio, ricco di rnillenaria sapienza produttiva che, siamo convinti, potrà costituire, nuovamente, il volano dell’economia locale, perchè siamo di fronte ad un patrimonio enorme, anche se estremamente parcellizzato.

Una frammentarietà e polverizzazione che è necessario superare da parte delle nostre aziende, tenuto conto che esse, nella dimensione attuale, non sono considerate dalla Comunità Europea, per cui restano fuori dai supporti finanziari erogati per uno sviluppo adeguato alle esigenze del mercato.

Proprio per cogliere tali opportunità, sono già nate iniziative di fusione di aziende e di gestione degli uliveti con nuovi processi di trasformazione, che hanno dato eccellenti risultati sulla qualità dell’olio, tanto da richiamare l’attenzione e l’apprezzamento dei consumatori.

L’Amministrazione comunale ha già dato la sua piena disponibilità ad operare fattivamente per stimolare l’attivazione più diffusa di sinergie tra tutti gli operatori cointeressati e, nell’ ambito di una fondamentale strategia di promozione/valorizzazione della qualità/specificità del nostro prodotto, ha aderito alla “Associazione nazionale Città dell’Olio extravergine d’oliva”, avente, appunto, come scopo, tali specifiche finalità.