Esplora contenuti correlati

L’Autore Angelo Di Vito

L’Autore delle opere in Perlato Royal Coreno

Angelo D­i Vito è nato a San Cosma e Damiano il 25 Maggio 1928, in provincia di Latina.

Quando smette di lavorare, in pensione, “scopre di essere uno scultore!”.

Affiorano i ricordi di quando era guardiano al porto di Napoli, ricordi che Angelo Di Vito materializza in figure di marmo, composizioni, modellini e poi opere, tutte realizzate in Perlato Royal Coreno.

L’Achille Lauro, l’artista racconta di averla vista per la prima volta al porto di Napoli; è quella la sua prima opera, il suo primo ricordo a materializzarsi con il Perlato Royal Coreno e a prendere forma nel suo mondo.

Ma perché il marmo? E perché questo tipo di marmo?

Questi modellini sono inizialmente delle sperimentazioni, un hobby, per cui la materia prima diventa necessaria per poter dar sfogo alla sua più curiosa fantasia.

Il marmo è un pietra così solida, ma allo stesso tempo fragile e sicuramente poco plasmabile. Con lo scalpello e pochi altri utensili, raccoglie in se la sfida di poter partorire forme impreviste per la natura da cui il marmo è caratterizzato; così inizia a ricamare, assemblare, cominciando a donare quelle linee con l’ambizione di riprodurre, con un materiale nato dal mare, i giganti del mare.

I dettagli, i componenti e anche le più piccole particelle, sono realizzate interamente in Marmo.

 

Ogni giorno la sua passione aumenta, sempre più numerose sono le visioni.

Sono passati oramai anni dalla prima Achille Lauro, così come dal Titanic, dall’Andrea Doria, dalla Bismark e da tante altre che hanno susseguito. Il tempo si conta in mesi… dai 20 mesi ai 60 mesi per la realizzazione di ogni opera.
La sfida diventa sempre più grande. Lui ed il marmo oramai sono colleghi nell’obiettivo di materializzare ricordi e pensieri.

Questa pietra nobile che gli ha permesso di materializzare le sue memorie, si rende disponibile ancora una volta alla realizzazione di altre immagini; “I pensieri sono come le ciliegie: più le mangi e più piacciono!”, l’artista dice sorridendo ad un’intervista della Rai nei primi anni ‘90.
Così si dedica alla riproduzione di altri figure: macchine, gondole, quadri e strumenti musicali, prendono forma così come anni prima fecero i suoi “gioielli della vita”, le navi.

Dedica la sua arte anche alla riproduzione della suo strumento musicale, la fisarmonica, suonata dall’artista in maniera giocosa e puntuale ad ogni festività.
Il marmo è il mezzo per rendere reali i suoi ricordi, i suoi pensieri e anche le sue nostalgie, e consolidarli.
Conclude la sua collezione con un’opera originale “La Nave della Pace”, alla quale dedica la maggior parte del suo tempo e che riesce a completare nella seconda metà degli anni ’90.

Nel tempo che trascorre tra questa ultima opera e la sua scomparsa, avvenuta il 6 Febbraio 2005, Angelo Di Vito si dedica alla realizzazione di piccoli oggetti e all’esplorazione di nuove tecniche, come l’utilizzo della polvere di marmo per modellare figure di animali e personaggi storici.
Questo suo ultimo operato però rimane incompiuto e non viene risparmiato dal tempo, a differenza dei “suoi gioielli” che rimangono fino ad oggi protetti ed intatti nei locali della casa dell’artista e che dopo circa venti anni vengono spostati per la prima volta, in collezione completa, presso il Comune di Coreno, per farli rivivere, mostrare ed apprezzare da tutti.