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La Storia

Il comune venne istituito ufficialmente nel 1818, per scorporo delle frazioni di Coseano, Coseanetto e Maseriis dal comune di Dignano e delle frazioni di Barazzetto, Cisterna e Nogaredo di Corno dal comune di Flaibano.

Il 21 e 22 ottobre 1866, dopo la terza guerra di indipendenza, ci fu il passo formale di votare per il plebiscito a suffragio universale maschile per convalidare il passaggio del Veneto (che allora comprendeva anche gran parte del Friuli) al Regno d’Italia, già sancito dal Trattato di Vienna sottoscritto il precedente 3 ottobre 1866. In questo contesto, Coseano fu il paese in cui si ebbe il maggior numero di voti contrari all’annessione al Regno d’Italia: 219 Sì e 25 No (nell’intero territorio che oggi rappresenta le province di Udine e Pordenone ci furono solo 36 No su circa 105 000 votanti).

Per questo il paese è anche conosciuto come Coseàn dal no (Coseano del no). Tale risultato fu considerato uno scandalo e provocò gravi malumori, tanto che il presunto responsabile del rifiuto, individuato nel parroco don Antonio Riva (1806-1882), dovette scappare da un linciaggio travestendosi da carabiniere.


Scavi archeologici

(a cura di Tiziana Cividini)


Frammento di tegola con bollo Q.OH [APVL]

Il territorio di Coseano conserva testimonianze particolarmente significative del suo passato, soprattutto in relazione al periodo romano, tra il I a.C. e il IV/V secolo d.C. In questa fase il comprensorio territoriale doveva essere abitato in modo diffuso: sono una ventina i siti fino ad ora documentati, che hanno restituito reperti connessi a strutture abitative o ad aree cimiteriali.

Tra le evidenze meglio indagate si colloca il complesso scavato nella seconda metà degli anni Ottanta dall’Università di Trieste a sud-ovest del moderno abitato di Coseano, in prossimità del torrente Corno, in località “Il Cristo


Fig. 1. Rilievo grafico delle strutture messe in luce a sud-ovest di Coseano (da P.VENTURA et Alii, Due saggi in località “Il Cristo


Fig. 2. cartina con l’area di diffusione del marchio (da T. CIVIDINI, Il territorio della collinare in epoca romana, Fagagna 2006).