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Arte e cultura

A Pieve dei Ss. Pietro e Paolo a Dignano – in un primo tempo consacrata alla Madonna – è di origine antichissima, tanto da essere ricordata in documenti di due secoli anteriori all’anno Mille.

La sua attuale costruzione, peraltro, deriva dal rimaneggiamento che subì agli inizi del XVI secolo, epoca in cui (1504) fu anche affrescato il coro: facciata a capanna, con il consueto motivo dell’occhio e con una serie di archetti gotici in mattone che corrono sotto la linea di gronda e proseguono nelle pareti laterali.

L’interno è ad unica navata con presbiterio costolonato. Elegantissimo il campanile romanico, visibile fin da lontano, con piccole feritoie binate, una cella campanaria con bifore divise da una colonnina e terminazione a pigna. Delle tante opere d’arte eseguite nei secoli ben poco è rimasto: si vedono però ancora gli affreschi che coprono la volta del coro e che per la loro impaginazione sono stati per lungo tempo creduti opera di Pellegrino da S. Daniele.

Affreschi

Esecutore ne fu invece Giampietro da Spilimbergo, piccolo maestro per lo più attardato nei modi, discontinuo nello stile tanto da alternare brani di qualche validità tecnica ad altri di molto modesta esecuzione. Qui dipinse negli spicchi delle vele la figura di Cristo in mandorla e quelle degli Evangelisti e dei Dottori della Chiesa; Santi e Sante a mezzo busto nei sottarchi.
I toni sono piuttosto cupi, modulati sul rosso, sul bruno, su colori terrosi in genere. La Chiesa parrocchiale di S. Sebastiano, che presenta un atrio ottocentesco con quattro robuste colonne che sostengono l’ampio frontone (1845), è sostanzialmente dovuta, nella sua attuale struttura interna, all’architetto carnico Domenico Schiavi che nel 1773 presentò il progetto di rimodernamento del precedente edificio: l’udinese Luca Andrioli, capomastro (ma anche architetto in proprio) fu incaricato di seguire i lavori.

L’interno maestoso e luminoso come tutte le costruzioni dello Schiavi, mosso da cornici aggettanti e bei capitelli corinzi al sommo di paraste, conserva un altare fine Settecento di Giacomo Pischiutti gemonese sul quale sono poste le due statue dei Ss. Sebastiano e Antonio da Padova dello scultore padovano Giacomo Contiero (ca. 1749).

Nella Chiesetta di S. Giorgio a Carpacco “opera prima”, tra quelle conosciute, del pittore Pietro da S. Vito, una tavola dipinta nel 1509 (adì 30 agosto) con le Figure della Madonna con Bambino tra i Ss. Giorgio e Sebastiano, adattata entro un altarolo ligneo di epoca posteriore.

Esecuzione modesta (si veda il S. Sebastiano) nel complesso ma particolari descrittivi come il vaso di fiori sul basamento in primo piano, la decorazione floreale del piedistallo su cui poggia la Vergine e le svagate espressioni dei Santi conferiscono al dipinto una intonazione “naif” che riscatta la povertà dell’insieme.

Nella Parrocchiale, consacrata nel 1926, buon altare in pietra con stele del Ss. Michele e Giorgio ed acquasantiera del XVI secolo.