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Santuario dell’Annunziata

La chiesa gotica della Santissima Annunziata, fondata nel 1320, viene consacrata l’11 maggio 1354 e dal 1355 viene dotata anche di un ospedale. Nel Seicento l’edificio originario viene decorato alla maniera barocca, su disegni degli architetti-marmorari napoletani, Lazzari.

L’attuale facciata della chiesa si addossa a quella trecentesca ed è divisa in tre ordini: il primo accoglie il portale, il secondo il finestrone ed il terzo il campanile a vela con orologio maiolicato opera del napoletano Matteo de Vivo. Al centro è presente l’iscrizione del 1621 che documenta il restauro. La chiesa a navata unica, divisa in quattro campate coperte da volte gotiche, mostra al centro del pavimento lo stemma dell’istituto, risultato della fusione dell’emblema della città di Gaeta con l’aggiunta di una fascia centrale con la scritta AGP (Ave Grazia Plena – Ti saluto o piena di grazia). Nella navata troneggiano due altari con pale di Luca Giordano, a sinistra la Crocefissione e a destra l’Adorazione dei Pastori. La terza campata presenta l’ingresso laterale della chiesa e la Cappella del Santissimo Sacramento, realizzata da Jacopo Lazzari. A pala d’altare è una tavola di Giacinto Brandi, Madonna con Bambino. La volta e parte delle pareti sono state dipinte da Andrea Scapuzzi con scene dell’antico testamento, cori di angeli e santi. Nel presbiterio è l’altare maggiore in marmi policromi, madreperla e lapislazzuli. A lato dell’altare è il crocifisso ligneo seicentesco opera di Dionisio Lazzari. Sovrastano l’area dell’altare due cantorie lignee decorate a finto marmo. Su quella di sinistra è presente l’organo, opera di Giuseppe De Martino (1685-’90). L’organo fu molto apprezzato dal Maestro della Regia Cappella di Napoli, Alessandro Scarlatti.

Dietro l’altare si sviluppa il coro ligneo (1634 – ’35) con al di sopra due enormi tele di Sebastiano Conca (1720): la Presentazione di Gesù al Tempio a sinistra e l’Adorazione dei Magi a destra. La parete di fondo dell’abside è occupata dal polittico di Andrea Sabatini da Salerno (1521), al centro del retablo è l’Annunciazione nel registro inferiore; la Dormitio e l’Assunzione della Madonna nella parte superiore. Nella predella inferiore sono raffigurati, da sinistra a destra: la Natività, San Sebastiano, il Mandilion o Volto Santo di Gesù, Sant’Agostino e l’Adorazione dei Magi, alle estremità sono presenti gli stemmi del donatore, Giuliano Colojna. Al di sopra della predella sono raffigurati, a sinistra San Giovanni Battista con sopra la Pentecoste; a destra S. Pietro con sopra l’Ascensione. La fascia superiore mostra a sinistra S. Amborgio, a destra S. Girolamo. Completa la complessa pittura una grata lignea che fungeva da cosiddetto coro delle orfanelle.