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Manduria (TA) – Tentò una rapina ad un supermercato nel 2013. Incastrato dal DNA finisce in carcere

1 Ottobre 2015

I
militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Manduria hanno
dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti
di un manduriano, classe 1995,  in atto detenuto
in regime di arresti domiciliari per reati contro il patrimonio, ritenuto
responsabile di una tentata rapina aggravata in concorso e ricettazione.

Il
 provvedimento restrittivo è stato emesso
dal GIP del Tribunale di Taranto, su richiesta del Sostituto Procuratore della
Procura della Repubblica del capoluogo jonico, che hanno concordato appieno con
le risultanze investigative del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di
Manduria.

Le
indagini sono state avviate la sera del 22 giugno 2013, quando due individui
travisati da passamontagna ed armati di pistola giocattolo, giunti a bordo di
uno scooter, risultato poi rubato quattro anni prima ad un cittadino del posto,
tentavano una rapina presso un supermercato di Manduria. 

Si
avviava subito un’attività info-investigativa che permetteva di recuperare ed
analizzare il motociclo, il casco ed alcuni indumenti utilizzati nella rapina,
e poi abbandonati, dai malfattori. L’attenta ricostruzione degli eventi
criminosi, l’ascolto delle dichiarazioni dei testimoni oculari, l’accurata analisi
dei filmati dei circuiti di video-sorveglianza, l’esaltazione di alcune impronte
papillari presenti sul casco indossato durante l’azione delittuosa, hanno
fornito agli investigatori chiari e concordanti elementi di colpevolezza nei
confronti del manduriano. Elementi indiziari che, dopo l’analisi condotta dal
R.I.S. sui reperti sequestrati, dai quali si riusciva ad isolare il genotipo
del DNA di costui, possono ritenersi gravi e concludenti e tali da provare che il
20enne è stato uno degli esecutori materiali della rapina.

Espletate
le formalità di rito, il giovane è stato associato presso la Casa Circondariale
di Taranto.