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Borgo San Dalmazzo (CN) – Minacce a titolare di attività commerciale per avere soldi. Arrestati i due autori dell’estorsione.

13 Gennaio 2016

A conclusione di un’articolata attività
investigativa durata più di un mese, hanno dato esecuzione a due provvedimenti
cautelari degli arresti domiciliari per il reato di estorsione in concorso a
carico di un pregiudicato 26enne abitante a Revello (CN) e della commerciante borgarina incensurata 46enne. L’indagine prendeva le mosse grazie alla
profonda conoscenza del territorio dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile i quali, raccogliendo dapprima
alcune indiscrezioni e semplici voci di strada secondo cui un noto commerciante
del luogo sarebbe stato vittima del racket,
avviavano una serie di attività informative volte a raccogliere ogni elemento utile
e verificare la veridicità di quanto appreso. Col passare dei giorni però,
quella che in un primo momento pareva essere la solita “chiacchiera di paese”,
prendeva sempre più corpo. Dai servizi di appostamento attuati dai carabinieri
in prossimità di tale esercizio commerciale emergevano alcuni riscontri
oggettivi e così iniziava l’indagine vera e propria, con intercettazioni
telefoniche ed ambientali, pedinamenti degli indagati, sotto il coordinamento
della Procura della Repubblica di Cuneo, P.M. Dr.ssa Giulia COLANGELI. Effettivamente
dalle prime risultanze d’indagine emergevano subito degli elementi di reità a
carico di due estorsori che, tra i mesi di giugno ed ottobre del 2015, con
atteggiamento minaccioso e fortemente intimidatorio, vantando un ingiusto
credito nei confronti dell’esercente vittima del reato, si facevano consegnare
la somma contante di euro 8.500,00. Ad ulteriore conferma poi dell’intero
quadro investigativo, a fine novembre scorso, i carabinieri arrestavano in
flagranza di reato il suddetto pregiudicato, proprio mentre si faceva consegnare, sempre dietro minaccia e
con atteggiamento aggressivo nei confronti dell’esercente vittima
dell’estorsione, la somma contante di euro 700,00 quale ulteriore rateo del
“pizzo”. La donna attinta dalla misura cautelare è invece l’ex proprietaria del
bar, ora gestito dalla vittima, la quale, dopo avergli fatto richieste
farneticanti di danaro per l’esercizio da lei venduto, è passata alle vie di
fatto avvalendosi del pregiudicato dai metodi criminali più spicci ed assai
convincenti. I restanti tre indagati liberi, sempre per il
reato estorsione, sono accusati di aver collaborato con l’uomo e la donna
arrestati per portare a termine l’attività criminosa. Durante l’esecuzione delle due ordinanze di
custodia cautelare degli arresti domiciliari inoltre i carabinieri hanno eseguito
una serie di perquisizioni domiciliari rivendendo nella disponibilità dei due
soggetti alcune schede sim telefoniche e dei telefonini utilizzati per
comunicare durante la commissione dei reati, il tutto veniva posto sotto
sequestro. Entrambi i soggetti arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati
condotti presso le rispettive abitazioni per essere sottoposti al regime
detentivo degli arresti domiciliari, così come disposto dall’A.G. Indagini dei carabinieri sono tuttora in
corso per accertare se il gruppo criminale possa aver preso di mira altri
commercianti del cuneese chiedendo loro il cosiddetto “pizzo”.