Scala dei “Carabinieri”
Tipica scala del ‘700, la Scala cosiddetta dei Carabinieri, ubicata nel quartiere S. Giorgio, sembra riprendere variabili e coordinate proprie dei modelli architettonici promossi da San Felice. La struttura, sontuosa se rapportata alla casa urbana che la ospita, è ovviamente modesta rispetto ai suddetti modelli, tuttora simboli della Napoli settecentesca.
Disposta in modo da non turbare l’armonia della facciata principale e altresì da non interrompere la successione delle stanze che costituiscono il reparto di rappresentanze, essa ha un ampio sviluppo a rampe rettilinee. Queste partono dall’androne a pian terreno e arrivano al corrispondente angolo del piano superiore, offrendo un mirabile esempio di come la scala si possa inserire nella ordinata successione di parti destinate al disimpegno della casa senza interrompere la continuità dello spazio. La scala è rivestita in piperno come la pavimentazione della chiostrina interna; l’armonia delle forme, appunto perché subordinate ad una scultorea metrica spaziale, esclude le decorazioni cromatiche di cui non sono riscontrati, infatti, tangibili segni.
La composizione dei volumi, pur conservando la vivacità di alcuni elementi particolari, acquista un nuovo significato che si basa sull’armonia dell’insieme, più che sulla gustosa giustapposizione di elementi diversi.
Si nota una geniale sintesi delle caratteristiche spaziali dell’organismo da cui prende un nuovo volto il cortile, centro della vita familiare nella casa mediterranea.
I volumi non sono interrotti da superflue sporgenze ed hanno la chiarezza di una dimostrazione geometrica.