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Storia

Le origini del territorio

Le origini del centro abitato sono probabilmente legate alla via che risaliva la sinistra orografica del torrente Buthier e che costituiva un percorso alternativo alla strada da Aosta al Colle del Gran San Bernardo e che esisteva già prima dell’occupazione romana della Valle d’Aosta.

Verosimilmente fu proprio il desiderio di controllo di essa che indusse i romani ad intervenire sulle popolazioni salasse qui insediate.

Le origini del suo nome “Roisan”, sono da attribuire invece direttamente ai romani poiché il termine rientra fra i toponimi con cui si indicavano i fondi agrico­li (il cui proprietario era denominato “Rosius”).

L’origine romana di Roisan sembra testimoniata anche dalle iscrizioni funerarie del I° e II° secolo d.C. sulle lapidi di bardiglio, ora conservate nel museo archeologico regionale, origi­nariamente utilizzate come predelle per questo altare.

Con la forma di “Rosiano” il nome del paese appare su un documento del 1105 che riguardava una permuta di beni tra Burcardo, Arcivescovo di Lione e Anselmo, Vescovo di Aosta.


I mutamenti nella storia

Il paese ha vissuto tutti i mutamenti istituzionali imposti dalla storia dei secoli.

Per esempio, nel Duecento d.C. il suo territorio, pur essendo molto piccolo, fu suddiviso in due Signorie, l’una che faceva capo al castello di Rhins e dipendeva dal Vescovo di Aosta e l’altra inserita nel mandamento della famiglia Quart.

La Signoria di Rhins non fu mai controllata direttamente dai Vescovi, ma da loro feudatari intermedi, come i Signori di Bosses e di Sarre, per poi passare a sua volta sotto il controllo dei Quart. Fu qui che la massiccia torre-fortezza di Rhins, è il simbolo antico della Signoria di Rhins, divenne a sede della giurisdizione vescovile.

Solo alla fine del Settecento le comunità valdostane riuscirono ad affrancarsi dalle servitù feudali pagando grosse somme di denaro a riscatto.

Molte famiglie si succedettero per eredità o per infeudazione al governo di Roisan, fino ad arrivare ai Savoia, ai Closellinaz e ai Champvillair.

Jean de Champvillair ad esempio, fu un illustre cittadino di Roisan priore regolare della Collegiata di S. Orso ad Aosta dal 1356 al 1373 che curò il restauro del chiostro, nel modo in cui lo si può ammirare ancora oggi.

Nel 1715 venne aperta sul territorio una delle prime scuolepubbliche” della regione, grazie al Canonico della Cattedrale, Blaise Marquis, il quale nel fondare la rettoria di San Nicola nella chiesa parrocchiale, impegnò il titolare a insegnare ai giovani del luogo a leggere e a scrivere.

Una scuola femminile fu aperta poi nel 1815.


Le guerre mondiali

Alla fine della prima guerra mondiale, fecero ritorno tutti i combattenti per questo motivo Roisan è l’unico paese in Italia a non avere un monumento ai caduti. Gli abitanti attribuiscono questo miracolo alla loro devozione nei confronti del santo Vittore, a cui è dedicata la chiesa parrocchiale.

E’ altresì diffusa la credenza che, tra i motivi per cui in occasione di entrambe le guerre mondiali a Roisan non ci siano state vittime, c’è un “secret” (una preghiera votiva).

Pare infatti che le mogli dei soldati, cucissero dentro un pezzo di stoffa vicino al cuore una preghiera, preghiera che ancora oggi, trova un riparo al sicuro tra le mani dei credenti di Roisan.

Nel periodo fascista il Comune di Roisan fu soppresso dal regime e ricosti­tuito dal presidente del Consiglio della Valle d’Aosta solo alla fine della seconda guerra mondiale.


Curiosità del territorio

Presso il cimitero del paese riposano alcune delle persone che hanno fatto la storia cristiana di Roisan, come i Parroci Auguste Apostolo e Jean Bonin, quest’ultimo tenuto in grande considerazio­ne dalla Regina Margherita, uomo forte e di grande temperamento.

Altra particolarità del territorio è legata ai suoi terreni, privi di sorgenti naturali. Per questo motivo è stato sfruttato il livello del suolo, costruendo ruscelli artificiali chiamati Rus che ancora oggi hanno conservato pressoché intatto il tracciato primitivo e su cui si articolano stupende passeggiate.

5 i Rus principali che lo attraversano: il ru Prévót del 1300 (così chiamato perché fu costruito dal Prevosto Henry De Quart); il ru Champapom, il ru Mort, il ru Des Vignes e il ru Pompillard (il più importante, che nasce nel capoluogo di Valpelline e fu costruito agli inizi del XV° secolo per iniziativa del canonico Jean De Macynod).


Di qui passò Calvino?

Una tradizione popolare consolidata vuole che nell’anno 1536 sia transitato per Roisan, accolto da alcuni adepti, Calvino, in fuga verso il Vallese passando per il Col Durand.

Essi Attraversarono il Buthier utilizzando il ponte di Closellinaz (detto successivamente ponte di Calvino). Tale tradizione è tuttora priva di ogni attestazione documentaria….

Il ponte purtroppo, in occasione dell’alluvione del 2000, è crollato e la sua ricostruzione è in corso di studio.


Curiosità

Sul bollettino parrocchiale del 1999, viene pubblicato uno splendido racconto su Roisan. La sua autrice, Sonia Fiacchi, accompagna il lettore nel nostro territorio, proiettandolo negli occhi di due pellegrini che, nell’anno del giubileo, si trovano a percorrere i suoi sentieri, accompagnati da Boniface di Roisan.

Boniface fu una delle figure più importanti nelle chiesa Valdostana del trecento, al contempo famoso medico e scienziato alla corte del conte Amedeo VI di Savoia.

L’intero racconto viene qui allegato per gentile concessione dell’autrice stessa.