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La Necropoli di Suessola

La cittadina di Suessula, ubicata nella parte settentrionale di Acerra, al di sotto della Casina Spinelli, è di chiara origine osca.

Tuttavia, questo territorio è stato teatro di varie dominazioni, determinate non solo per la sua particolare posizione geografica (è attraversato dalla via Popilia, la strada antica più importante del meridione), ma anche per la ricchezza del suolo.

Dopo gli oschi, sono gli etruschi a dominare questo territorio, facendo di Acerra e Suessula due delle dodici città dell’insediamento campano. Saccheggiata e ricostruita, nel 339 a.C.

Suessula passa ai romani, che la battezzano Civitas sine sufragio e la strutturano urbanamente secondo un modello più evoluto e più fastoso. Nell’880 la città è distrutta dai saraceni, e viene così esposta a varie lotte di dominio tra i ducati di Benevento, Napoli e il principato di Capua.

Nell’alto medioevo, l’intero territorio, divenuto paludoso e malsano per le continue inondazioni del fiume Clanio, viene spopolato ed abbandonato.

Nel 1778, sui resti della necropoli, la famiglia Spinelli dispone l’edificazione di una casina per intrattenere il re Ferdinando IV di Borbone durante il periodo di caccia. Ed è sempre questa famiglia che, negli anni tra il 1878 e il 1886, sottopone la città antica di Suessula ad una significativa campagna di scavi, durante i quali vengono rinvenuti numerosi reperti archeologici, anche di epoca diversa.

Infine, nel 1945 l’ultima erede Spinelli dona allo Stato l’intera collezione privata, prima custodita nelle sale del piano nobile della casina.

Attualmente, gli oggetti della collezione sono depositati presso il Museo Nazionale Archeologico di Napoli.