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Palazzo Russo Spena

Tipica casa nobiliare a due piani, collegati da una scala disposta in modo da non turbare l’armonia della facciata principale e in modo da non interrompere la successione delle stanze che costituiscono il reparto di rappresentanza.

L’ordinamento delle finestre e delle aperture in facciate soprastate da timpani e cornicioni non è dettato da circostanze causali o da particolari necessità interne, ma viene ad essere subordinato all’euritmia dei prospetti. Si nota una geniale sintesi delle caratteristiche spaziali dell’organismo da cui prende un nuovo volto il cortile, centro della vita familiare nella casa mediterranea. E’ chiaro, qui, il proposito di ricercare una più equilibrata unità di composizione, tralasciando e abbandonando l’uso di forme asimmetriche, discontinue o variamente articolate. Pur con uno schema serrato e un aspetto severo la composizione acquista un più ampio respiro a malapena contenuto nei limiti della sede viaria.

E’ un palazzo al quale si addice la vastità della piazza. Su di essa si affaccia con sobria eleganza, con un loggiato coperto, caratterizzato da archi a tutto sesto, non per una particolare esigenza costruttiva, ma perché le curve semicircolari rispondono meglio di ogni altra all’intento di evitare forme disarmoniche e non esattamente definibili come perfette in senso assoluto.

L’armonia delle forme, appunto perché subordinate ad una scultorea metrica spaziale, esclude particolari suggestioni dovute a decorazioni cromatiche.

Le linee orizzontali equilibrano lo slancio delle verticali, la superficie della facciata suddivisa ad ogni ordine da robuste fasce è coronata da un vigoroso cornicione. Lo spazio, pur essendo racchiuso in una rigorosa e puntuale precisione di contorni, vibra di energia.

Perfettamente definita in pianta e nei prospetti, la casa assume una propria armonia, dovuta non a circostanze ambientali, ma improntata ad un limpido schema, ad un disegno riordinato, la cui esattezza e regolarità hanno un valore universale.